Gropius, Walter

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Architetto (Berlino 1883 - Boston 1969), figura centrale del movimento europeo di rinnovamento dell'architettura. Fu allievo di P. Behrens; la sua prima opera, l'officina Fagus (1911) di Alfred (Sassonia Inf.), è già del tutto nuova per la completa indipendenza dalla tradizione formale precedente e per audaci soluzioni tecniche, come l'esplicita enunciazione del rapporto dinamico esterno-interno attraverso la sostituzione delle pareti esterne con superfici vetrate, motivo poi sviluppato nella esposizione del Deutscher Werkbund (v.) a Colonia (1914). Altra realizzazione notevole degli anni anteriori alla guerra è la motrice a benzolo per la fabbrica di vagoni ferroviarî di Königsberg, in cui una forma in sé perfetta è raggiunta in base allo studio delle sue funzioni. Nel 1919, dopo la parentesi della guerra, assunse la direzione della Grossherzogliche Sächsische Kunstgewerbeschule e della Sächsische Hochschule für bildende Kunst di Weimar, che furono in seguito unificate nel Bauhaus (v.). Fino al 1925 G. insegnò a Weimar, dal 1925 a Dessau. Realizzò le costruzioni stesse della scuola (1925), suo capolavoro per la perfetta corrispondenza delle forme al tema pedagogico da lui perseguito. Ma il Bauhaus fu anche il capolavoro pedagogico e l'applicazione conseguente degli ideali di G. che poté affrontare nella sua interezza il problema della validità artistica nella produzione in serie. Il Bauhaus, centro degli artisti di avanguardia e di originali esperimenti, fu naturalmente oggetto di attacchi da parte dei gruppi razionalisti. Nel 1928 G. ne abbandonò la direzione per riprendere la propria attività professionale a Berlino. Aderì alla creazione dei CIAM (Congrés internationaux d'architecture moderne) e si dedicò intensamente allo studio dell'urbanistica e dei problemi dell'abitazione. Realizzò a Berlino il complesso di abitazioni di Siemensstadt (1929). Nel 1926 progettò il quartiere di Törten a Dessau e nel 1927 vinse il concorso per il quartiere Dammerstock a Karlsruhe. È del 1926 anche il progetto per il "teatro totale" di E. Piscator. Del 1931 è il progetto per il palazzo dei Soviet di Mosca. Sono di questi anni, in Germania, i disegni per una carrozzeria d'auto, e l'allestimento di mostre come quella del Werkbund a Parigi e dei materiali non ferrosi a Berlino. Perseguitato dal nazismo, si trasferì in Inghilterra (1934), dove i suoi tre anni di permanenza lasciarono un'influenza profonda. Raggiunse poi gli Stati Uniti, dove la Harvard University gli assegnò la cattedra della Graduate school of design, di cui G. divenne preside (1938-52). Nel 1946, coerentemente con la sua predilezione per il lavoro di équipe, costituì un gruppo con giovani architetti (The architects collaborative, TAC) e produsse grandi lavori, specialmente nella costruzione di scuole: il Graduate Center della Harvard University (1950) è il frutto maggiore di questa collaborazione in cui si rinnovano i principî di integrazione fra le varie arti del Bauhaus. In seguito il TAC si estese nel TAC International Ltd. La sua attività realizzatrice crebbe negli ultimi anni; si ricordano specialmente: un edificio dell'Interbau a Berlino; l'ambasciata americana ad Atene; il Boston Center; l'università di Baghdād; un intero quartiere a Berlino (16.000 unità con negozî, scuole, uffici, ecc.); il grattacielo della Pan American sopra la Grand Central Station a New York. Importanti per definire la personalità di G. e la sua influenza su tutta l'architettura contemporanea sono i molti progetti non eseguiti, accanto agli scritti teorici: nel 1910 G. scrisse con Behrens un primo "memorandum" sulla prefabbricazione industriale in rapporto all'edilizia, e i suoi principali saggi furono raccolti in volume nel 1938 e nel 1952. ▭ Tav.

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