WASHINGTON

Enciclopedia dell' Arte Antica (1966)

WASHINGTON

G. Becatti

Collezioni archeologiche. -

1. - Freer Gallery of Art. - Fondata nel 1906 da Charles Lang Freer e aperta nel 1923. Dipende dalla Smithsonian Institution. Contiene materiali di arte orientale, fra cui una ricca serie di ceramiche, bronzi, giade dell'antica arte cinese (v. cinese, arte). Notevole la collezione di vetri antichi specialmente egiziani multicolori dalla XVIII dinastia in poi, e romani; placchette di mosaico policrome e figurate ottenute a fusione di periodo romano. Vi si conservano inoltre manoscritti biblici greci, armeni, copti, dal IV al XIII secolo.

Bibl.: Ancient Glass in the Freer Gallery of Art, Washington D. C., Smithsonian Institution, 1962; W. H. Worrell, The Coptic manuscripts in the Freer Collection, New York-Londra 1923.

2. - Dumbarton Oaks Research Library and Collection. Fra le opere già ricordate (v. Dumbarton oaks) il bronzetto detto di Efesto è stato considerato da alcuni un Epimeteo. Forse fusione moderna deve considerarsi un bronzetto raffigurante un giovane con chioma sulle spalle, vestito di tunica e di mantello, giudicato di arte italica di periodo ellenistico. Tra il gruppo di sculture copte, notevole è il frontone di un'edicola con figura seduta su carro tirato da buoi, interpretata come Dioniso, del V secolo. All'arte teodosiana di Costantinopoli si può attribuire un rilievo raffigurante Cristo che risana il cieco, seguito da Pietro e da un'altra figura, di uno stile morbido e classicheggiante. Alcuni bronzi esemplificano l'arte scita e achemènide; a quella romana sono attribuite una pantera bronzea con collare di edera ed un'aquila con corona nel becco e insistente su una testa di toro.

Particolarmente notevole è il gruppo delle argenterie, fra le quali un piatto con scene di caccia al leone del V sec. d. C. di arte costantinopolitana, uno skỳphos con processione bacchica del V-VI sec. d. C. dall'Asia Minore, una coppia di piatti con due figure stanti della prima metà del VI sec. d. C., e la patena da Riha, in Siria, raffigurante la comunione degli Apostoli, del tardo VI secolo.

Fra le oreficerie si possono ricordare qui il tesoro di Olbia, gotico o vandalo del IV-V sec., comprendente dodici pezzi con collana e orecchini decorati ad alveoli; il tesoro di piazza della Consolazione a Roma, dei primi del V sec., con perle e zaffiri. Fra le gemme e i cammei, un cammeo ha due busti imperiali della fine del III sec. d. C.

Fra gli avorî un frammento di rilievo, forse da Alessandria, reca una figura maschile laureata, con rotulo, seduta su un banco sul quale è l'iscrizione greca "di Andropolis", dinanzi e un'ara con ghirlanda e dietro una figura stante semipanneggiata con strumento musicale; notevole è una pisside del IV-V sec., forse proveniente dall'Egitto, con Tyche, Dioniso fra una menade e un satiro.

Importante il gruppo di tessuti di arte copta, fra i quali un pannello con nereidi del IV-V sec., un pannello con scena di caccia su due registri con bordo di pesci e piante, del V sec., e inoltre lo splendido pannello del VI sec. con Hestia Polỳolbos in trono (vol. iv, fig. 28).

Ricca di più di 4.500 pezzi è la collezione numismatica formata attraverso la donazione di G. Howland Shaw nel 1947 e dall'acquisto della collezione di Hayford Peirce nel 1948; particolarmente prezioso è il gruppo di medaglioni d'oro e d'argento costantiniani; oltre alle monete, importante è la collezione di sigilli bizantini in parte donati da Mr. Shaw e che ora conta circa 7.000 pezzi.

Bibl.: J. S. Thacher, The Dumbarton Oaks Collection, Handbook, Harvard University, Washington 1955; G. M. A. Richter, Catalogue of Greek and Roman Antiquities in the Dumbarton Oaks Collection, New York 1956. Si veda anche: The Bulletin of the Fogg Museum of Art, Harvard University, IX, 4, marzo 1941; H. Swarzenski, The Dumbarton Oaks Collection, in The Art Bulletin, XXIII, marzo 1941, pp. 77-79; K. Weitzmann, Byzantine Art and Scholarship in America, in Am. Journ. Arch., LI, 1947, pp. 394-418, passim; G. M. A. Hanfmann, The Season Sarcophagus in Dumbarton Oaks, in Dumb. Oaks Studies, II, 1951; E. Kitzinger, A marble Relief of the Theodosian Period, in Dumb. Oaks Papers, XIV, 1960; A. Grabar, Une pyxide en ivoire à Dumb. Oaks. Quelques notes sur l'art profane pendant les derniers siècles de l'Empire byzantin, ibid.; M. C. Ross, Catalogue of the Byzantine and early Medieval Antiquities, in The Dumbarton Oaks Collection, II, Washington 1965.

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