JORDAN, Wilhelm

Enciclopedia Italiana (1933)

JORDAN, Wilhelm

Emma Mezzomonti

Scrittore tedesco, nato l'8 febbraio 1819 a Insterburg nella Prussia orientale, morto il 25 giugno 1904 a Francoforte sul Meno. Da studî teologici e naturalistici passò all'attività politica e sociale; il 1848 lo vide tra i membri liberali del parlamento di Francoforte. Poi fu consigliere ministeriale della marina e si stabilì a Francoforte. Dopo alcune raccolte di liriche (Glocke und Kanone, 1841, Irdische Phantasien, 1842, Ihr träumt, 1845) pubblicò dal 1852 al'54 il mistero Demiurgos, lungo poema filosofico in forma epico-drammatica, nella cui "annunciazione" sono chiamati Eschilo e Goethe a compiacersi con l'autore "loro erede".

Numerose allusioni alla sua fede evoluzionistica, ch'egli si vanta di aver affermato prima di Darwin, lo caratterizzano figlio del suo tempo, tipica espressione del materialismo trionfante allora con Vogt e con Büchner. Il suo poema Die Nibelungen, contemporaneo ai Nibelungi di Hebbel e Wagner, più che una rielaborazione poetica della leggenda medievale, è un'illustrazione della Germania nuova che si avvia al'70, personificata nelle figure dell'antica leggenda. Dappertutto vi affiora la persuasione che i miti e le leggende di un popolo sono beni eterni, sempre presenti nella vita della nazione. I Nibelungi ottennero un enorme successo, per il forte pathos nazionale che li animava e per la fede in un grande avvenire nazionale che vi era proclamata con enfasi. J. lasciò anche due romanzi oggi quasi dimenticati (Die Senalds, 1885; e Zwei Wiegen, 1887), commedie in versi (Durchs Ohr, 1870) e una traduzione di Omero che l'avviò a studî metrici ed estetici di cui si servì per la composizione dei poemi proprî (Das Kunstgesetz Homers und die Rhapsodik, 1869; Der epische Vers der Germanen und sein Stabreim, 1868; Epische Briefe, 1876). Tradusse anche l'Edda e i poemi epici di Shakespeare.

Nel suo complesso appare una figura di epigono che fra il romanticismo del passato e l'età moderna, pur sentendo il dissidio dello spirito del suo tempo, non seppe darne un'espressione originale.

Bibl.: N. v. Stern, W. J., Francoforte s. M. 1910; K. Schiffner, W. J., Francoforte s. M. 1889; H. Spiero, W. J., Amburgo 1906; A. Günther, W. J. als Freiheitssänger und Politiker, Diss., Münster 1920; G. Brauwers, W. J.s Verhältnis zur Heldensage, Diss., Monaco 1922.