CAXTON, William

Enciclopedia Italiana (1931)

CAXTON, William

Ernest DE SELINCOURT
Seymour DE RICCI

Primo stampatore inglese, nato a Kent circa il 1422 da famiglia probabilmente facoltosa, giacché nel 1438 lo troviamo apprendista presso Robert Large, grande mercante londinese di seta, che divenne poi Lord Mayor e alla sua morte, nel 1441, gli lasciò un legato. Il C. completò il suo noviziato a Bruges. Nel 1453 fu accolto come membro della Mercers' Company, e nel 1464 fu inviato come Governor dei Merchant Adventurers nei Paesi Bassi. Nel 1471 soggiornò a Colonia e qui sembra stampasse un'edizione di Bartholomaeus Anglicus, De proprietatibus rerum, a quanto attesta nel 1495 Wynkyn De Worde, suo allievo, e continuatore: i bibliografi hanno identificato questa edizione con quella, senza luogo né data, che esiste in varie biblioteche, impressa con caratteri di Colonia detti dei Flores Sancti Augustini. Entrato nelle buone grazie di Margherita duchessa di Borgogna, moglie di Carlo il Temerario e sorella di Edoardo IV d'Inghilterra, le offrì nel 1471 la sua traduzione manoscritta del popolare romanzo francese, The Recuyell of the Historyes of Troye, già cominciata due anni prima. Anche gli amici del C. ne vollero delle copie, e poiché "gli occhi e la mano gli si erano stancati per il troppo scrivere", il C. per diffondere l'opera con facilità ne curò la stampa. Lavorò prima a Bruges, ove nel 1474 stampò la sua opera, primo libro impresso in lingua inglese. I caratteri di cui si servì rammentano quelli di Jean Veldener di Lovanio, imitati poi da Colard Mansion che verso il 1475, pare abbia assunto a Bruges la successione del Caxton. Nel 1476 troviamo il C. stabilito a Westminster "all'insegna del Palo Rosso" con un piccolo torchio di legno. Durante il resto della sua vita stampò novantasei diversi libri o edizioni per un totale di oltre 18000 pagine in-folio, fra cui, oltre alle sue traduzioni e scritti originali, le Canterbury Tales e altri poemi del Chaucer, una traduzione di Boezio, la Confessio Amantis del Gower, la Morte d'Arthur del Malory e altre storie cavalleresche. Morì nel 1491.

I libri del C. non hanno frontispizî, ma gli ultimi portano spesso le iniziali W. C. separate da un fregio speciale, e incluse in un bordo decorativo. Il C. fu il primo a tentare incisioni in legno nel 1481 col suo Mirror of the World, tradotto dall'originale di Vincent de Beauvais; ma lo sforzo più grande, nel campo delle illustrazioni, lo fece con la stampa di The Golden Legend con 70 incisioni in legno, da lui tradotta dalla latina Legenda Aurea di Iacopo da Voragine. Mecenate di questa impresa fu il munifico conte di Arundel.

Il C. fu dunque, durante tutta la sua vita, oltre che editore, traduttore e autore, un attivo uomo d'affari. Nelle sue interessanti e originali prefazioni si rammaricava spesso per la mancanza d'una lingua inglese ufficiale, e per la sciatteria della prosa inglese; esprimeva una profonda ammirazione per "la bella lingua di Francia", e da rozzi modelli in vernacolo coltivava il desiderio di dare all'inglese un po' della ricchezza e della varietà del linguaggio della più colta vicina. E se, nel tentativo di evitare espressioni troppo familiari, diventa a volte oscuro, bisogna pur sempre riconoscere in lui, come in Lord Berners, uno dei principali pionieri in Inghilterra della prosa letteraria riflessa. Ma la sua importanza principale è nella sua opera di stampatore. Egli impiantò la stamperia come un'impresa commerciale, e faceva fronte alle richieste di libri da messa, di sermoni e di romanzi, aggiungendo di sua iniziativa poesia e storia. Stampava in quattro lingue: inglese, francese, fiammingo e latino. Per tutto il Quattrocento l'amore per la letteratura era generalmente diffuso; a Bruges, dove Filippo il Buono e Luigi di Bruges avevano grandi biblioteche, e dove il C. aveva vissuto per 30 anni, l'arte della stampa era in così gran fiore che nel 1454 tutti gli artigiani del libro avevano stabilito di formare la loro Corporazione di S. Giovanni. Già nel 1440 la grande richiesta di libri aveva determinato l'innovazione, da alcuni attribuita a Coster da Haarlem, dei rozzi caratteri mobili, e, circa 10 anni dopo, i più riusciti esperimenti dei tre famosi stampatori di Magonza. Quando il C. era ai primi suoi tentativi, la stamperia di Colard Mansion esisteva già, perché pubblicò i primi libri appunto nel 1471-72, mentre il C. finiva il suo Recuyell; quindi ci può esser poco dubbio che Bruges sia stata la culla della stampa inglese.

I libri stampati dal C. sono tutti estremamente rari e alcuni sono unici. Dalla fine del sec. XVIII i bibliofili inglesi li ricercano con passione; gli specialisti ne hanno catalogato gli esemplari e ne seguono le tracce da una vendita all'altra. Le più ricche collezioni di Caxtons si trovano al British Museum, alla Rylands Library (Manchester) e, in America, nel e biblioteche Morgan (New York) e Huntington (Los Angeles). Un esemplare del The lyf of King Arthur, Westminster 31 luglio 1485, fu pagato, nel 1911, 42.800 dollari.

Bibl.: W. Blades, Life and Typography of W. C., voll. 2, Londra 1669-1673; C. Knight, W. C., nuova ed., Londra 1877; E. Gordon Duff, W. C., Chicago 1905; S. De Ricci, A Census of Caxton, Oxford 1909; E. Gordon Duff, Fifteenth century English books, Oxford 1917; N. S. Aurner, C., Londra 1926.

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