WOLOF

Enciclopedia Italiana (1937)

WOLOF

Carlo Tagliavini

. La lingua wolof rientrerebbe, secondo la classificazione del Delafosse, nel gruppo senegalo-guineense delle lingue centroafricane (cfr. sudanesi: Lingue, XXXII, p. 953). È parlata sul basso Senegal da Dakar a Dagana. Possiede un sistema di classi nominali, considerevolmente semplificato; parecchi pronomi di classe non vivono ormai più come pronomi indipendenti o come prefissi nominali, ma rimangono come determinativi o come prefissi di aggettivi per servire all'accordo di classe col sostantivo. Il wolof conosce tanto suffissi quanto prefissi. Il plurale viene indicato con gli indici di classe posposti, la cui consonante deve concordare con quella iniziale della parola (p. es., gür "uomo" pl. gür ga; daba "leone" pl. daba dhya; bāye "padre" pl. bāye ba, ecc.). La costruzione del genitivo è diretta (AB) ma rafforzata da determinativi: p. es. kar u bur ba "la casa del re". Il verbo è molto semplice e pospone come suffissi gli elementi personali. Il sistema di numerazione è il quinario. Notevoli sono specialmente i contatti del wolof col bantu, territorialmente lontano.

Bibl.: J. B. Rambaud, La langue Wolof, Parigi 1903; A. Kobes, Grammaire de la langue volofe, St. Joseph de Ngasobil 1869; id., Dictionnaire volof-français, nuova ed. a cura di O. Abiven, Dakar 1923; L. Homburger, Le Wolof et les parlers bantous, in Mem. de la Société linguistique de Paris, 1912.