Museveni, Yoweri

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Uomo politico ugandese (n. Ntungamo, Ankole, 1944). Presidente dell'Uganda dal 1986, M. si è distinto per il forte autoritarismo e per le azioni repressive adottate nei confronti delle opposizioni armate ribelli. Confermato nel 1996 e 2011, nel 2016 è stato rieletto per un quinto mandato.

Vita e attività

Laureato in scienze politiche ed economiche a Dār es-Salaam (Tanzania), dove si avvicinò alle idee socialiste del presidente Nyerere, successivamente ha combattuto in Mozambico con il Frente de libertação de Moçambique (FRELIMO). Rientrato in Uganda, dopo il colpo di stato di Idi Amin Dada (1971) si rifugiò in Tanzania; da qui, a capo del Front for national salvation, partecipò all'invasione dell'Uganda (1979). Ministro della Difesa, poi della Cooperazione regionale, fu vicepresidente della commissione militare insediatasi al potere nel maggio 1980. Sconfitto alle elezioni nazionali del dic. 1980, M. ne contestò la correttezza e riprese la lotta armata alla testa della National resistance army. Nel gennaio 1986 occupò Kampala divenendo presidente della Repubblica e ministro della Difesa. In politica interna, M. introdusse misure volte a stabilizzare il paese, introducendo fra l'altro un capillare sistema di autogoverno locale; tuttavia, di fronte al permanere di opposizioni armate adottò misure di carattere autoritario e repressivo fortemente criticate da parte di organismi internazionali per la difesa dei diritti dell'uomo. In politica estera M. dimostrò di avere carisma, autorità e prestigio, e sotto la sua guida l'Uganda impose la propria influenza nella regione dei Grandi Laghi e nel conflitto che dilaniava la Rep. Dem. del Congo (ex Zaire), dove erano in gioco considerevoli interessi economici e commerciali. Di grande importanza, nel disegno politico di M., anche la battaglia in difesa dell'identità culturale dell'Africa nera, minacciata dalla penetrazione dell'islamismo. Nel maggio 1996 M. conquistò la presidenza nelle prime elezioni generali libere dopo quelle del 1980: svoltesi su base non partitica, le consultazioni fecero registrare il successo di M. con oltre il 74% dei voti. Nel marzo 2001, nonostante nel paese serpeggiasse il malcontento per i numerosi scandali politici e le sistematiche violazioni dei diritti umani, M. fu riconfermato alla presidenza per altri cinque anni con il 69,3% dei voti. M. è stato nuovamente confermato nel 2006, 2011, 2016 e 2021.

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