Missoula è la seconda città dello Stato del Montana con più di settantamila residenti e migliaia di studenti, circa il quarantadue per cento della popolazione possiede una laurea, rispetto al ventotto per cento del resto del Paese. Come in altre cittadine americane tutto ruota attorno all’università, locali, negozi, ristoranti, i giovani iscritti sono parte del business del luogo. Dal 2008 al 2012 nel campus universitario sono stati denunciati trecentocinquanta casi di stupro, sicuramente meno di quanti siano realmente accaduti e molti di più di quanti non siano stati condannati. Senza consenso di Jon Krakauer (Corbaccio pag. 380, € 19,60) indaga su questi crimini, ascolta le vittime, viviseziona un sistema giudiziario che non è mai, fino in fondo dalla loro parte. La sensibilità con cui il premio Pulitzer affronta le testimonianze, la lucidità del racconto confermano una scrittura efficace, capace di dare forza alla tragedia umana, spesso ignorata. L’autore, più di mezzo milione di copie solo in Italia, è, soprattutto, conosciuto per Aria sottile, dettagliato reportage sulla sua spedizione sull’Everest, e per Nelle terre estreme, ricostruzione del lungo viaggio, attraverso i diari, di Chris McClandless, scomparso a ventidue anni in Alaska, da cui Sean Penn ha tratto l’omonimo film. La stessa attenzione a una giovinezza spezzata appare in Senza consenso, ma nessuna delle protagoniste cercava un’esperienza straordinaria, solo una serata fra amici. La violenza spesso avviene durante una festa, organizzata da una delle tante fraternity studentesche in cui vige la regola dello sballo. La ragazza beve, si sbronza e questo la trasforma da accusatrice ad accusata. «Le donne non vengono stuprate perché non sono state sufficientemente avvedute. Le donne vengono stuprate perché qualcuno le stupra» dichiara allo scrittore la saggista Jessica Valenti. Chi subisce uno stupro da un conoscente si sente in colpa, si chiede cosa può aver sbagliato, si vergogna. La violenza sessuale subita porta a un crollo della fiducia in sé stessi e negli altri: se i miei amici possono arrivare a tanto, cos’altro mi può accadere? Dopo l’abuso queste giovani testimoni abbandonano l’università, il luogo del delitto, oppure cercano di diventare invisibili, non escono dalla stanza, smettono di dare esami, non vogliono più vivere. Alcune di loro si recano subito al pronto soccorso e al commissariato, molte altre, dopo la visita medica, attendono mesi prima di fare la denuncia, questo porta chi indaga ad avere sospetti sulla credibilità dei fatti. Ma se c’è un filo rosso che lega una vittima all’altra, ce n’è un altro che serve ad identificare il violentatore, almeno in questo caso. Sono quasi tutti studenti appartenenti alla squadra di football dell’università del Missoula, i Griz, un mito per la città, a loro tutto è concesso, vivono con un senso di onnipotenza, tutto a loro è dovuto. Ogni no per loro significa sì. Le studentesse stuprate subiranno le calunnie e i dubbi di una giustizia approssimativa, della stessa popolazione di Missoula che preferisce stare dalla parte dei finalisti del campionato piuttosto che guardare in faccia le vittime. Nel suo stile secco ed esaustivo Jon Krakauer racconta episodi americani rivolgendosi a tutti noi che vogliamo vivere in una società civile e giusta. E ci chiede di fare una scelta: o con le vittime o con i carnefici.

Jon Krakauer, Senza consenso, (Corbaccio, pag. 380, € 19,60)

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