Una mostra totalmente immersiva, un’esperienza intellettuale unica e originale, un’occasione per essere letteralmente ‘dentro’ le opere di uno dei fondatori della Secessione viennese che vede, in questa esposizione, la realizzazione della sua aspirazione all’opera d’arte totale. Gustav Klimt. Une immersion dans l’art e la musique, ancora visitabile, grazie al grande successo ottenuto, fino al 6 gennaio all’Atelier des Lumières di Parigi, è una mostra multimediale allestita in occasione del centenario della morte dell’artista: Klimt, infatti, che meglio di ogni altro aveva rappresentato con la sua pittura (caratterizzata da una forte bidimensionalità e dalla sfrenata ricchezza decorativa) lo splendore di Vienna, luminosa e raffinata ma insieme consapevole della sua fine imminente, morirà proprio nel 1918, l’anno che segnerà, con il termine della guerra, anche la dissoluzione definitiva dell’Impero austroungarico.

Gli immensi spazi espositivi interrotti solo da colonne e scalinate, vengono totalmente ricoperti, dal pavimento al soffitto, dalle pitture, dai motivi e dalle figure più celebri di Klimt grazie a 140 proiettori digitali; se qualcosa di simile era già stato fatto in passato per van Gogh e Monet, qui si è compiuto un passo ulteriore, poiché le immagini si animano, prendono vita, sotto gli occhi dello spettatore creando una inedita narrazione visiva, appositamente realizzata per adattarsi alla superficie e alle dimensioni dell’Atelier.

A firmare questa innovativa esperienza espositiva uno staff tutto italiano composto dai veneziani Gianfranco Iannuzzi (direttore artistico dell’intero progetto) e Renato Gatto, insieme a Massimiliano Siccardi e al pianista e compositore Luca Longobardi, le cui musiche, realizzate per l’occasione, sono molto di più di un mero accompagnamento, ma diventano parte integrante e sostanziano quello che è insieme un film e un prodotto digitale di altissimo livello culturale, ma anche un’esperienza multisensoriale: come immersi in un gigantesco acquario, i visitatori sono circondati dai colori e dalle forme, dai fiori e dalle sfrenate decorazioni liberty caratterizzate dall’uso abbondante dell’oro, elemento espressivo per eccellenza di Klimt, e si trovano a guardare negli occhi i volti delle più celebri opere dell’artista.

Il progetto è stato realizzato per promuovere in grande stile l’apertura del nuovo spazio dell’Atelier des Lumières, il primo museo digitale, nella zona intorno al famoso cimitero del Père-Lachaise, frutto della riconversione dell’antica fonderia du Chemin Vert, nata nel 1835 e riscoperta come inedito luogo espositivo di cultura e di arte da Bruno Monnier, presidente di Culturespaces (un soggetto privato che, in Francia, si occupa della gestione globale di monumenti e musei).

Gustav Klimt. Une immersion dans l’art e la musique, Parigi, Atelier des Lumières, fino al 6 gennaio 2019

Crediti immagine: Gustav Klimt [Public domain], attraverso Wikimedia Commons

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