Il suolo di tutto il mondo è costantemente monitorato dai cieli. Molte delle indagini vengono effettuate attraverso lo studio e l'analisi delle cosiddette ortofoto, immagini a base fotografica che rispettano le tolleranze planimetriche delle carte tradizionali associate a dati altimetrici. Impossibile ormai non notare la scomparsa di un bosco, la nascita di un edificio abusivo o, in casi più particolari, insediamenti sospetti in alcune aree critiche. Gli istituti che si avvantaggiano di tali rilevamenti hanno finalità diverse che variano dai lavori pubblici ad ambiente, idrografia, agricoltura, catasto, difesa e uso del suolo, protezione civile, geologia, archeologia. L’ortofoto digitale è utile anche nei progetti riguardanti le grandi infrastrutture viarie, lo studio dei bacini e la pianificazione urbanistica.

A supporto della Pubblica Amministrazione Centrale e Regionale esiste il GIS, Sistema Informativo Geografico, strumento di controllo del territorio che si avvale di una banca dati grafica alla quale fanno riferimento informazioni e tematismi acquisiti e aggiornati negli anni. Messo a disposizione degli utenti abilitati e ottenuto attraverso la produzione di riprese fotografiche aeree o satellitari, utilizza immagini ad alta o altissima risoluzione (VHR). Il GIS è un sistema polifunzionale: costituisce la base di riscontro dei dati contenuti nelle domande di aiuto presentate da varie aziende su diversi settori di intervento; mette insieme la cartografia catastale, il Catasto Terreni, con finalità amministrativa a sistema unico per le identificazioni del suolo nell'ambito dell'esecuzione di procedimenti amministrativi in caso di abuso edilizio. Infine il GIS raccoglie i tematismi agricoli specifici su porzioni di territorio, denominate particelle catastali, accomunati dalla stessa conformazione naturale e utilizzo, sia agricolo, di pastorizia, o urbano. Questa impressionante banca dati offre ulteriori livelli informativi, in particolare la cartografia IGM, i dati dei produttori, le informazioni ambientali riguardanti incendi o discariche, e costituisce l'inventario forestale e idrico del paese. Ogni ortofoto include un'area identificabile geograficamente divisa in fogli e, come una scacchiera, in quadri. Le aree vengono fotointerpretate mediante la poligonatura, che circoscrive per tipologia una porzione di suolo all'interno di poligoni ai quali sono attribuiti dei codici per specie.

Una delle aziende che si occupa annualmente della fotointerpretazione per lo studio dell'uso del suolo è l'Arpa Agrotecnica soc. coop. Dal 1992 elabora una media di 4/5 province l'anno per un totale di 500 comuni circa. Il dottor Roberto Rizzo spiega meglio le dinamiche.

Cosa significa fotointerpretare un comune?
La fotointerpretazione tematica si occupa della classificazione dell'uso del suolo, confrontando immagini attuali con i dati storici, ad esempio individuare se i boschi sono aumentati o viceversa diminuiti o controllare come variano i bacini d'acqua. Le tematiche sono finalizzate ad uno scopo preciso, le valutazioni trattano anche le variazioni riguardanti l'urbanizzazione e gli abusi edilizi accoppiando la foto con la planimetria catastale relativa. Lo studio dell'uso del suolo include tutto, dall'impatto urbano, all'agricolo e il boschivo. È lo strumento attraverso il quale il Ministero dell'Agricoltura valuta se pagare o meno i contributi alle aziende agricole e di allevamento del bestiame e fare delle stime sulle produzioni. Attualmente i contribuenti sono pagati sulla base del rispetto di alcuni vincoli ambientali, ad esempio nel caso in cui un suolo sia fortemente eroso il contributo non viene erogato finché i parametri non siano a norma. Il problema è costituito soprattutto dalle acque, che devono poter defluire liberamente attraverso una opportuna canalizzazione creata per limitare fenomeni di ruscellamento, erosione, smottamenti e frane. Per far capire il concetto, in un campo di 200 mq con una pendenza del 20% l'acqua piovana scenderà nella parte inferiore come un fiume; creando invece dei canali trasversali portata e violenza vengono controllate. La fotointerpretazione può essere finalizzata a contrastare i rischi idrogeologici. Quando, confrontando immagini distanziate temporalmente, sparisce un bosco ci si può aspettare che il terreno divenga eroso causando frane e smottamenti. In quel caso è necessario intervenire per abbassare il pericolo e prevenire tragedie causate dall'impatto dell'acqua sugli ambienti naturali in assenza di regimazione.

Chi fornisce le immagini?
Le immagini elaborate provengono da satelliti geostazionali, multitemporali, dalle quali si estrapolano 2/3 serie di riprese per valutare l'andamento dei cicli vegetali. La multitemporalità è un elemento fondamentale, a seconda dell'obiettivo che si vuole raggiungere si hanno delle immagini più o meno ravvicinate nel tempo da confrontare con periodi di colture precedenti e si stabiliscono degli intervalli temporali sulla base dello scopo dell'analisi. In ambito agricolo dalla multitemporalità si capisce il tipo di coltura che è stata coltivata ed occorrono almeno due riprese annue.

Le ortofoto vengono lavorate in infrarosso, come mai?
Una buona immagine aerea o da satellite ha una risoluzione di 50 cm, e un contributo importante viene dai cosiddetti falsi colori che nella fotointerpretazione a infrarossi aiutano a distinguere aree che altrimenti l'occhio umano non riesce a percepire. È uno strumento che colora in maniera indicativa per poter distinguere un determinato elemento da un altro. Alcuni studi hanno dimostrato che l'occhio è sensibile alle tonalità del rosso, riuscendo a distinguerle selettivamente meglio di altri colori.

Alla tipologia di fotointerpretazione appena descritta, che studia principalmente l'uso del suolo, si affiancano altre indagini mirate. Osservando alcune aree poco urbanizzate da una ortofoto è possibile notare come la natura abbia modellato il territorio nei secoli: bacini pronti per ogni emergenza, boschi di sostegno in caso di frane, coste sgombre nei punti di maggior impatto con il mare. Forse è questo che dovremmo avere, una visione aerea d'insieme, non periferica, nel rispetto del corso naturale degli eventi.

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