Nella Capitale una mostra archeologica dedicata alla fase originaria della storia di Roma, quella che affonda le sue radici nel mito della lupa, della disputa fratricida tra Romolo e Remo, della fondazione nel 754 o 753 a.C. sul Palatino, dove le evidenze archeologiche provano l’esistenza di un centro abitato risalente forse al X secolo a.C. Poche sono le testimonianze affidabili di quest’epoca remota: alla storia dei sette Re di Roma si riconoscono elementi di verità, ma la loro successione cronologica, il loro numero e le loro stesse figure hanno subito probabilmente delle forti alterazioni.

Di questa Roma originaria la città attuale conserva ancora tracce, ma non visibili come quelle dell’epoca imperiale che ne hanno definito il profilo: è attraverso il lavoro di scavo incessante – sotto la Roma imperiale, sotto i Fori di Cesare e di Augusto o i Fori Romani e altrove – e l’attenta lettura dei dati archeologici che se ne possono ricostruire i costumi, la religiosità, le capacità tecniche, i contatti con le comunità limitrofe.

La mostra, che propone un percorso a ritroso dal VI secolo al X secolo, è articolata in sette sezioni. Nella prima, Santuari e palazzi nella Roma regia, viene presentato quanto rimane delle antiche costruzioni in legno, precedenti a quelle in pietra e marmo: sculture, lastre e rilievi rinvenuti nell’area sacra di Sant’Omobono nel Foro Boario che raffigurano cavalieri, dei, eroi, animali fantastici ed altri reperti che offrono un’idea della ricchezza della città arcaica. Nella seconda sezione, I riti sepolcrali a Roma tra il 1000 e il 500 a.C., sono illustrati gli usi funebri, da quello più antico della cremazione e la miniaturizzazione degli oggetti a quello dell’inumazione, con oggetti a corredo, fino a quello di seppellire i neonati in prossimità delle abitazioni. Nell’Abitato più antico: la prima Roma viene presentato un plastico della Roma più arcaica e nella sezione Scambi e commerci tra Età del Bronzo ed Età orientalizzante, con reperti rinvenuti per lo più nella necropoli dell’Esquilino, sono illustrati in particolare i rapporti con la Grecia e le colonie; qui viene esposta per la prima volta al pubblico un’ampia scelta di oggetti provenienti dalla tomba 125 della necropoli dell’Esquilino. Seguono infine tre sezioni dedicate rispettivamente a Indicatori di ruolo femminile e maschile, Oggetti di lusso e di prestigio e Corredi funerari “confusi”, con alcuni approfondimenti metodologici.

La Roma dei Re. Il racconto dell’Archeologia, Roma, Musei Capitolini, fino al 27 gennaio 2019

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