Prendete un fotografo affermato, di successo, preparato. Lo chiameremo Lorenzo Ceva Valla. http://www.lorenzocevavalla.it/photographer/
Un giorno un suo amico regista, Mario Garofalo, propone: “sto facendo un corto, dai vieni a fare le foto sul set”. Lorenzo prepara la borsa e si avvia, probabilmente trotterellando: è una novità, si prospetta una settimana piacevole. Passano due anni, Mario chiama di nuovo: “sto facendo un lungo, ti aspetto”. Lorenzo non ci pensa due volte, sa che si divertirà. Ignora, come spesso accade quando si sta bene, che il piacere si trasformerà in passione. Passa ai fatti, imbraccia la macchina da presa fino a produrre e completare con Mario Il Contrattempo, primo film della coppia.
Per Mario la passione è anche insegnamento, da anni cura il progetto “Scuola di cinema dei bambini” per rendere comprensibile il linguaggio audiovisivo a cuccioli tra i 3 e i 14 anni e poter così realizzare insieme a loro “piccoli grandi” film.
Passioni lodevoli, non è il concepimento bensì dare alla luce un film indipendente la vera sfida che pochi riescono a sostenere. Una gestazione impegnativa, significa investire, trovare tempo da dedicare al montaggio e alle altre fasi che compongono una produzione, un lavoro che può durare anni e scoraggiare; richiede molta determinazione.
Nel 2009 la coppia inizia le riprese di un nuovo film, AINOM, una ragazza eritrea che vive in un gelido paesino dell'alta Italia come badante. La sua assistita muore, Ainom resta in famiglia. Ha una relazione con uno dei figli, una persona violenta e instabile ma lei sopporta concentrandosi sulla priorità: far giungere figlio e marito clandestinamente, attraversare le Alpi per migrare in nord Europa e tentare una nuova vita.
Il thriller affronta temi attuali e ricorrenti, molte donne straniere lavorano nel nostro paese mantenendo le famiglie in patria come la stessa protagonista. Cercano un ricongiungimento per poi tentar fortuna altrove, sfuggono ai controlli affrontando il mare e in seguito le montagne innevate senza adeguata preparazione. Una storia forte sulla condizione femminile e le umiliazioni alle quali sono piegate molte persone che hanno un solo richiamo, quello di poter condurre come tutti una vita dignitosa.
http://www.apropositodifilm.com/
Ainom, film indipendente autoprodotto, dopo tre anni tra ideazione, realizzazione, montaggio, doppiaggio e costruzione della parte audio viene portato a termine. Completamente girato in digitale, modalità che consente anche alle piccole produzioni la riduzione delle spese colossali, arriva in copia a Film Italia, ente che promuove il cinema italiano nel mondo. Piace, molto. Ma è in digitale, per essere proiettato ovunque viene velocemente passato in pellicola. Inizia così il suo successo mondiale. Immediatamente selezionato per la partecipazione al Shanghai International Film Festival, il concorso più importante dell'Asia, Ainom entra in gara quale unico film italiano, in una rosa di 15 opere di autori affermati e conosciuti come Roland Joffé (The Mission). http://www.china.org.cn/arts/2011-06/16/content_22799194.htm
Pochi mesi e vola ai Golden Rooster Awards, gli oscar cinesi, un festival colossale seguito in diretta da tutto il paese e si impone come Miglior Regia Straniera strappando il titolo al favorito _Lee Chang_Dong, che con il suo Poetry ha già vinto il Festival di Cannes 2010 quale miglior sceneggiatura.
http://blogs.indiewire.com/shadowandact/thriller-ainom-starring-eritrean-actress-lula-teclehaimanot-wins-best-director-award-at-china-equivalent-of-the-oscars?utm_source=feedburner&utm_medium=feed
Un trionfo. Atterra in Africa e la conquista: Premio Miglior Film Straniero in Camerun, concorre al Festival Quintessence de Ouidah, Benin, al Festicab Festival International du Cinema et de l’Audiovisuel del Burundi e Rwanda Film Festival, quindi Italian Film Week Di Cape Town, a rappresentare insieme ad altre opere, come “Habemus Papam” di Moretti, il cinema italiano d'autore in Sud Africa. Prestigiosi riconoscimenti giungono in ultimo dall'Italia, finalmente scossa dai successi internazionali, a film e attrice protagonista.  
Lunedì 28 gennaio: a due anni dal primo Ciak, Antonio Sancassani, coraggioso mecenate del cinema indipendente, ha proiettato Ainom nello storico cinema Mexico di Milano. Sancassani, intenzionato a far conoscere al grande pubblico questo piccolo gioiello del nostro cinema indipendente e a seguito del successo in sala registrato, ne ha deciso la programmazione.
Come può un fotografo, in un momento di crisi, lanciarsi nel cinema indipendente senza conoscere le regole del gioco, il mercato, i canali di distribuzione? “Il destino di un film è la programmazione nelle sale, non può essere un'opera autoreferenziale, deve rivolgersi al pubblico, avere riscontro, essere capito; se custodisce un messaggio, gli spettatori devono poterlo ricevere.“ sostiene Lorenzo. “Trasportare la conoscenza della fotografia nel cinema è complicato, immagini statiche divengono dinamiche. Cambiano molte cose, le inquadrature, lo schema delle luci che non può essere fisso come in fotografia, deve poter consentire movimento degli attori, del regista. Un buio totale può aver senso in video, perché inserito nella sequenza di in un racconto, accompagnato da rumori, dialoghi o dalla suspance dell'attesa. In fotografia un fotogramma buio è inutilizzabile. La fotografia mi ha aiutato ma a volte ho dovuto liberarmi delle impostazioni e rinascere regista. “Riuscendoci, aggiungiamo. “Il cinema consente di lavorare coralmente con molte altre persone, questo aspetto che non conoscevo mi ha entusiasmato.”
“Speravate un tale riscontro in concorsi così prestigiosi?”
“Passione, anni di lavoro, applicazione, entusiasmo, intelligenza e una dose di follia.”
La follia intesa come sapersi mettere in gioco e affrontare nuove sfide.
Cappellaio Matto: “Sono diventato matto?”
Alice: “Temo di sì, sei assolutamente svitato. Ma ti rivelerò un segreto: tutti i migliori sono matti.”

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