A un’ora da Milano, in provincia di Varese, la verdeggiante Valle dell’Olona custodisce luoghi di valore che, pur appartenendo al patrimonio UNESCO I Longobardi in Italia, sono ancora ignoti ai più: il Parco Archeologico di Castelseprio e il monastero di Torba (bene del FAI - Fondo Ambiente Italiano).

La loro storia inizia nel IV secolo d.C., quando i primi abitanti scelsero Castelseprio come riparo in altura per sfuggire alle incursioni barbariche. L’insediamento venne quindi fortificato e raggiunse l’apice del proprio sviluppo in epoca longobarda. Il castrum si trasformò in città e diventò un centro strategico, utile a presidiare le vie di comunicazione che in antichità collegavano Como a Novara e le Prealpi alla pianura. L’avamposto si trovava più a valle, precisamente a Torba, dove i Longobardi fortificarono una torre (datata al V secolo) e costruirono, un paio di secoli dopo, una chiesa e un monastero. Il sito mantenne la sua rilevanza anche in età carolingia, ma la data della sua fine venne scritta senza appello il 28 marzo 1287: nel contesto delle lotte tra i Visconti e i Della Torre per aggiudicarsi la supremazia sul territorio, la città venne rasa al suolo su ordine del vescovo di Milano Ottone Visconti, che risparmiò solo gli edifici ecclesiastici. Torba conobbe un destino diverso: il monastero benedettino femminile protesse il luogo dalla distruzione e il suo declino iniziò solo due secoli dopo, quando le monache abbandonarono il convento. Entrambi i siti, custodi di memorie di un’epoca lontana, meritano un attento sopralluogo: il parco archeologico propone la scoperta di mura, torri, edifici sacri, militari e civili, nonché la splendida chiesa di Santa Maria foris portas; a Torba si possono ammirare la torre con i suoi enigmatici affreschi longobardi, la chiesa e il monastero.

Le campagne di scavo a Castelseprio, iniziate a partire dal XIX secolo, hanno riportato alla luce gran parte dei resti dell’insediamento. Della cinta muraria si notano i resti della porta principale, preceduta dai piloni del ponte di accesso, e la presenza di alcune torri, una delle quali fu poi trasformata in campanile della chiesa di San Giovanni Evangelista. Di questa basilica, costruita in più fasi a partire dal V secolo, sono visibili i resti dell’abside e le pareti laterali, in prossimità delle quali si trovano anche il battistero paleocristiano, la sacrestia, una cisterna con il pozzo e il cimitero. Un altro edificio sacro è quello di San Paolo (XII secolo), di cui restano alcuni ruderi e le tracce di una rara pianta esagonale. L’itinerario all’interno della cinta muraria si conclude con i resti di varie abitazioni e il conventino di San Giovanni, attualmente Antiquarium, che include l’omonima chiesa. Al di fuori, tra le betulle, il visitatore è atteso dal gioiello di Santa Maria foris portas: la chiesa, risalente con tutta probabilità al V secolo, custodisce uno straordinario ciclo di affreschi medievali dedicati all’infanzia di Cristo, con riferimenti ai Vangeli apocrifi. Di epoca successiva è invece il sacello sul fianco sinistro, con il suo pavimento in opus sectile.

Conclusa la visita a Castelseprio, si scende a Torba: il complesso monastico è stato completamente restaurato dal FAI e ha mantenuto intatta l’atmosfera di un tempo. La torre svetta a guardia del fiume Olona ed è proprio nelle sale al suo interno che si cela il suo patrimonio più prezioso: i cicli di affreschi di età longobarda. Al livello superiore, un tempo adibito a cappella, le raffigurazioni di otto santi e otto sante precedono quelle di otto monache senza più volto, fissate nell’eternità con le mani aperte in gesti misteriosi e ipnotici. A queste figure, sugli altri lati, si accompagnano ulteriori dipinti: lo schema bizantino della Déesis (con il Cristo benedicente e, tra gli altri, s. Giovanni e s. Pietro); una Madonna con Bambino e una devota in preghiera; altri santi e vescovi. Al piano inferiore, si possono ammirare gli antichi ritratti di due badesse: Alessandra e Aliberga, rappresentazioni che, nonostante i secoli, comunicano ancora una forte suggestione. Fuori dalla torre, la chiesa di Santa Maria: edificata a partire dal VII secolo, conserva un’architettura e frammenti pittorici di grande interesse.

Nonostante gli scavi e le ricerche, Torba e Castelseprio custodiscono ancora molti segreti: sarà forse questa la ragione del fascino che sanno esercitare su studiosi, visitatori e su chiunque non si stanchi di indagare i tesori nascosti di un’Italia defilata, autentica ed erroneamente definita “minore”.