L’invenzione delle (foto e video) camere indossabili, della GoPro o in generale delle action cam, ha riformulato il senso dell’espressione “vivere l’azione”.
Be a HERO è lo slogan e il mantra del marchio GoPro, di proprietà della Woodman Labs. Non è chiaro se si debba essere eroi in partenza o siano i prodotti GoPro a conferire questo titolo.
Fatto sta che, dal 2004, anno di lancio del primo modello (HERO 35mm), la piccola, robusta e maneggevole macchina per foto e video targata GoPro si è imposta come paradigma di dispositivo portatile per scatti e riprese d’azione.
Come la Ferrari è sinonimo di auto sportiva di lusso, la GoPro è l’action cam per definizione, anzi il termine di paragone per l’intera categoria e principale protagonista di quel ramo del mercato digitale.
È l’occhio sintetico attraverso il quale catturare l’avventura, immortalare imprese memorabili.
Per funzionare a dovere, un’action cam dev’essere compatta e leggera, ma anche resistente agli urti e all’acqua, nonché indossabile o fissabile per mezzo di appositi supporti.
E tornando al quesito relativo all’essere o diventare eroi, al di là della retorica, è bene sapere come sfruttare appieno il potenziale di questo strumento (e dei relativi accessori) per godere davvero le soddisfazioni che è in grado di offrire a chi conduce uno stile di vita attivo (e magari pratica sport estremi), sia pure a coloro che, sedentari, non vogliono rinunciare alle gioie di un passatempo tecnologico.
Per questo ci siamo rivolti a Massimo Allievi e Vito Di Domenico, autori di In azione con GoPro (maggio 2015), edito da Hoepli, disponibile in edizione cartacea ed ebook.
Entrambi esperti di informatica e multimedia, sono da tempo attivi nel campo della divulgazione e del giornalismo relativo al settore digitale.
“In origine Nick Woodman, un surfista californiano, ebbe l’idea di autoriprendersi mentre praticava il suo sport preferito, nel pieno dell’azione.” - spiega Vito Di Domenico - “Cominciò a studiare una custodia in cui inserire una macchina fotografica da legare al polso con una fascia.”
“Stiamo parlando del 2001, non esistevano ancora modelli di fotocamera con dimensioni tanto contenute.” - precisa Massimo Allievi - “Quello che balza all’occhio, vedendo le attuali GoPro, sono appunto le dimensioni (cui le immagini del prodotto non rendono giustizia).”
“Nick Woodman testò il prototipo fai-da-te di custodia, surfando in Australia e Indonesia durante una vacanza,” - continua Vito - “ma giunse alla conclusione che fosse meglio produrre l’intero apparato, a partire dalla fotocamera. Nacque così la prima GoPro, a pellicola 35mm.”
Quasi a dire che, dall’intuizione che anticipava la moderna mania del selfie, scaturì un dispositivo capace di rendere epica l’azione di un istante isolato nel tempo.
“L’obiettivo grandangolare, che amplia l’orizzonte visivo e amplifica questo senso di epicità dell’azione, è stato introdotto in seguito e a seconda dei modelli cambia la portata dell’obiettivo.” - racconta Vito e Massimo aggiunge - “L’obiettivo della GoPro ha un campo visivo molto ampio, quindi il risultato è assai lontano da quello che si ottiene con gli smartphone, si vede soprattutto l’ambiente circostante.”
L’occhio artificiale della GoPro può essere piazzato ovunque (in posizioni altrimenti fuori portata) e dona una visuale in soggettiva.
“Il successo è dovuto a ciò, non deriva solo dalle caratteristiche tecniche della macchina in sé, quanto dall’ampia gamma di accessori (imbracature per adulti, bambini e animali, morsetti per biciclette, snodi, agganci per droni, eccetera.” - dice Massimo - “La grande varietà di metodi di fissaggio e la praticità hanno permesso alla GoPro di imporsi sul mercato.”
“La custodia anti-urto e impermeabile (fino a 40 metri di profondità) consente un uso senza rischio di danni irreparabili. La dotazione base rende possibili un gran numero di applicazioni.” - assicura Vito.
Fissando la GoPro sul serbatoio, per esempio, i motociclisti possono riprendere i propri viaggi on the road.
In Formula Uno si è diffusa la moda di inserire un’action cam sul casco dei piloti, per apprezzare il loro punto di vista mentre corrono sul circuito.
Su YouTube sono confluiti tutti gli esperimenti amatoriali e i montaggi semi-professionali effettuati dai possessori di GoPro e altre action cam.
Nel libro In azione con GoPro sono segnalati (con link e in formato QR Code) i migliori video su internet, selezionati dagli autori.
Il canale ufficiale di GoPro su YouTube raccoglie filmati acrobatici, divertenti o  sponsorizzati, poi c’è il contributo dato da professionisti e appassionati: tutorial, istruzioni, recensioni.
La guida pubblicata da Hoepli cita fonti ufficiali e comunità indipendenti create dai fan o da rivenditori autorizzati (è il caso di GoCamera.it che costituisce un importante crocevia online per gli utenti italiani).
Se da un lato le action cam aprono finestre su situazioni fuori dall’ordinario (riproducendo emozioni altrimenti immaginate), possono rendere altresì interessanti le gesta dell’uomo comune.
“A prescindere dalle capacità fisiche, fare riprese con la GoPro è un ottimo hobby da coltivare nel tempo libero e praticare all’aria aperta: scampagnate in bicicletta, footing, passeggiate col cane, corse, nuoto, immersioni, vacanze al mare o in montagna...” - suggerisce Massimo Allievi - “Il modello più economico di GoPro ha un prezzo relativamente accessibile e garantisce splendidi risultati.”
“Il mio sogno era montare la videocamera sull’esterno dell’automobile ad altezza ruota, per ottenere l’inquadratura da film d’azione tipica delle scene d’inseguimento.” - svela Vito Di Domenico - “Non ci vuole niente, basta procurarsi un accessorio a ventosa (solidissimo, testato e sicuro). Si possono realizzare cortometraggi e assecondare la propria creatività.”
Fissando la GoPro su un cappello con una clip o indossando in testa una fascia elastica (come quella del chirurgo) è possibile filmare un intero concerto e al tempo stesso gustare lo spettacolo con le mani libere.
Il modello di punta (GoPro 4 Black) vanta un’eccellente qualità di registrazione audio ed è compatibile coi microfoni esterni professionali.
“La custodia base protegge l’intera camera e copre il microfono, l’audio potrebbe risultare ovattato.” - avvisano i due autori - “Per ovviare a ciò, esiste una cornice specifica (The Frame) per lasciare libero l’ingresso audio; espone però la macchina ai colpi e all’acqua ed è da usare in contesti più controllati. Se la GoPro deve passare inosservata, per esempio per non disturbare gli animali selvatici in natura, c’è la custodia Total Black: oltre a essere nera e anti-riflesso, oscura le spie luminose.”
L’ultimo capitolo è dedicato alle storie di personaggi famosi ed esperienze divenute celebri. Si parla anche di un programma radiofonico (RadioBici) che ruota attorno al sapiente impiego di GoPro: interviste in sella girate con action cam.
Per dare un taglio più cinematografico alle sequenze filmate, è necessario un minimo lavoro di montaggio (ed eventuale post-produzione).
Secondo Vito: “GoPro Studio, il programma gratuito fornito dalla casa madre e scaricabile dal sito ufficiale, consente di tagliare spezzoni e ottimizzare video con facilità, abbinando all’occorrenza una colonna sonora.”
Massimo sottolinea che: “Le GoPro dotate di WiFi e Bluetooth comunicano con tablet e smartphone per mezzo di App (per sistemi Apple, Android e Windows): si può dunque controllare l’azione a distanza (comprese le impostazioni di configurazione). Un grande vantaggio in mancanza del display lcd integrato (elemento che non è presente su tutti i modelli). Con l’App si effettua un semplice editing e si condivide direttamente sui canali social.”
Per imparare a confezionare al meglio i ricordi di mercoledì da leoni o weekend da comuni mortali, rigorosamente in soggettiva e all’insegna del dinamismo (attuato o ricercato), non resta che sfogliare In azione con GoPro - come recita il sottotitolo - una “guida completa all’uso e agli accessori per video mozzafiato” e, va detto, uno dei pochi volumi autorevoli con riferimenti utili per il pubblico italiano.
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