Sono stati consegnati il 29 gennaio, presso il ristorante situato nell’omonima via di Milano, i riconoscimenti dell’edizione 2012 del Premio Bagutta, il più antico concorso letterario d’Italia, fondato nel 1927, che quest’anno giunge al suo 85o anniversario. La giuria, presieduta da Isabella Bossi Fedrigotti, ha deciso di premiare ex-aequo le due opere che, a grande maggioranza, si sono contese lungamente il primato: Privati abissi di Gianfranco Calligarich (Fazi) e Il bene viene dai morti di Giovanni Mariotti (ET.AL.).
Per trovare l’ultimo “pari-merito” bisogna risalire al 2006, quando a essere premiati furono Filippo Tuena ed Eugenio Borgna, mentre nel 2003 furono ben tre gli autori che si divisero il premio in denaro di 12.500 euro, quando i libri premiati furono Tutto il ferro della Tour Eiffel di Michele Mari (Einaudi), Il gatto lupesco di Edoardo Sanguineti (Feltrinelli) e Itaca di Eva Cantarella (Feltrinelli).
La sorpresa riguarda il trionfo delle piccole e medie case editrici, che quest’anno si aggiudicano entrambi i premi in palio, mentre negli anni precedenti apparivano spesso soltanto in relazione alla categoria degli esordienti. E proprio in questa sezione stupisce il felice debutto di Marco Truzzi, già trionfante al Premio F. Seminara nel 2011, che si aggiudica un premio di 3.000 euro grazie a Non ci sono pesci nelle pozzanghere, la sua opera prima pubblicata da Instar, una piccola casa editrice di Torino.

© Istituto della Enciclopedia Italiana - Riproduzione riservata