Per apprezzare l'opera faraonica che costituisce la "Media History Digital Library" non è sufficiente proclamarsi appassionati cinefili, è necessario saper assaporare il gusto romantico della nostalgia, dedicandosi il tempo necessario per un viaggio nel passato che farà sorridere, riflettere, commuovere. Variety, The Hollywood Reporter, Photoplay, Cinema Roma, La Revue du Cinema, Kinematograph Year Book sono soltanto alcune delle pubblicazioni risalenti agli inizi del ventesimo secolo, presenti in questo archivio) che ha dello straordinario. Grazie al lavoro certosino di Eric Hoyt e colleghi, che nel 2011 si riuniscono per la prima volta attorno ad un tavolo a Los Altos-California, documenti che sino ad allora erano consultabili esclusivamente negli archivi delle riviste specializzate o in soffitte polverose sono ora accessibili a chiunque lo desideri, attraverso semplici clic e movimenti di mouse. Un progetto che partendo da un'iniziativa privata si è rapidamente trasferito nelle aule dell'Università del Winsconsin-Madison e che sta crescendo in forma esponenziale, coinvolgendo figure apparentemente distanti tra loro ma unite da un unico intento: rendere accessibili al grande pubblico testimonianze che altrimenti sarebbero rimaste appannaggio di pochi. Qualsiasi tipo di memoria, anche quella apparentemente effimera legata all'universo dello "show business", deve essere alla portata di tutti, attraverso mezzi semplici. Appassionati collezionisti di tutto il mondo, generosi benefattori, stimati professionisti, instancabili studenti, chiunque possa rendersi utile mettendo a disposizione documenti, piccole o grandi somme di denaro, tempo e facoltà, è il benvenuto in questa comunità che ha come unico scopo quello di diffondere informazioni ed immagini riguardanti cinema, musica e spettacolo dagli albori del '900 agli anni '70. Ad oggi, i documenti scansionati ed archiviati con ordine chirurgico raggiungono le 800.000 pagine, tutte facilmente consultabili attraverso la biblioteca interattiva "Lantern", una piattaforma grazie alla quale questa inestimabile collezione prende vita. Per il navigatore curioso, è sufficiente inserire nella barra di ricerca il titolo o il nome di un personaggio dell'epoca, da Orson Welles a Greta Garbo, da Pirandello a Rudy Valentino, da Rebecca a Ladri di biciclette, che in pochi secondi sullo schermo sfila una lista interminabile di collegamenti che introducono ad altrettanti articoli, recensioni, interviste, aneddoti, fotografie. Ogni pagina selezionata può essere letta individualmente o inserita nel contesto dal quale è stata estrapolata, e nello stesso modo venire scaricata e stampata integralmente o parzialmente. Il lettore attento che si trova a scoprire le pagine contenute in questo scrigno del giornalismo d'annata può sfruttare a proprio vantaggio la formula del "so già come va a finire" assurgendo ad una consapevolezza che regala spesso scoperte e riflessioni inaspettate sullo showbiz, come anche sull'informazione di massa e la realtà sociale del momento, seguendo dinamiche molto più semplici e leggere dei libri di storia, ma non per questo da sottovalutare. In un'epoca come quella odierna, nella quale qualsiasi avvenimento, a prescindere dalla sua portata, diventa notizia superata nel giro di pochi attimi, dove gli accadimenti mediatici ci assalgono con una rapidità difficilmente sostenibile, ritrovarsi a sfogliare un giornale nel quale passaparola, posta tradizionale, telegrafo e macchina da scrivere la facevano da padroni può donarci il gusto di assaporare ed elaborare le nozioni al ritmo che, una volta tanto, stabiliamo noi.