Mentre si susseguono le notizie circa ulteriori restrizioni introdotte o che si intende introdurre in tutti i Paesi del continente europeo, divenuto ormai, come affermato ieri dal direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) Tedros Adhanom Ghebreyesus, l’epicentro dell’epidemia, i numeri diffusi dal bollettino della Protezione civile delle ore 18 ci dicono che in Italia la situazione è ancora molto grave.Immagine 0

I casi registrati dall’inizio dell’epidemia sono in totale ormai 21.157, 2.795 più di ieri; 17.750 le persone attualmente positive; i decessi 1.441. Ancora in Lombardia la situazione più drammatica: con 11.685 casi registrati. Seguono l’Emilia-Romagna con 2.644 casi, il Veneto con 1.937, il Piemonte con 873 casi, le Marche con 899, la Toscana con 630, la Liguria con 463, il Lazio con 357, il Friuli-Venezia Giulia con 301, la Campania con 272, 206 nella Provincia autonoma di Trento, 173 nella Provincia autonoma di Bolzano, 166 in Puglia, 156 in Sicilia, 107 in Umbria, 112 in Abruzzo, 60 in Calabria, 47 in Sardegna, 42 in Valle d’Aosta, 17 in Molise, 10 in Basilicata.Immagine 1

Se l’Italia è ancora il fronte più difficile, anche i numeri negli altri Paesi europei, però, crescono di ora in ora: la Spagna, dove si è annunciata la chiusura di tutte le attività, registra 6.023 casi, 4.174 in Germania, 3.667 in Francia, 1.359 in Svizzera, 944 in Svezia, 804 nei Paesi Bassi, 836 in Danimarca, 996 in Norvegia, 689 in Belgio, 655 in Austria e così via. Crescono anche i casi negli Stati Uniti, che ad oggi sono 2.424.Immagine 2

Immagine di copertina: Un poliziotto municipale che indossa la mascherina contro il contagio da Coronavirus attraversa la piazza deserta di Fontana di Trevi, Roma (10 marzo 2020). Crediti: Em Campos / Shutterstock.com

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