I taliban pakistani hanno eletto il 7 novembre scorso il nuovo capo del loro movimento. Si tratta di Maulana Fazlullah. L’elezione del nuovo leader dell’organizzazione Tehrik-e Taliban Pakistan (TTP) è stata confermata dalla televisione pakistana GEO-TV. Fazlullah è nato nel 1974 e alla sua carriera politico-religiosa non è estraneo il matrimonio con la figlia di Sufi Muhammad, fondatore del Tehrik-e Nafaz-e Shari’at-e Muhammad (TNSM, “Movimento per l’Autorità della Shari’ah di Maometto”), un’organizzazione fondamentalista militante pakistana di cui Fazlullah è capo dal 2002, quando Sufi Muhammad fu arrestato e il TNSM messo fuori legge.

Intanto i taliban hanno respinto le trattative di pace con il governo del Pakistan, trattative che avrebbero dovuto svolgersi quanto prima. Si tratta di una reazione dei taliban alla morte del loro precedente leader Hekimullah Mehsud, ucciso il primo novembre da un attacco di un drone statunitense. Le trattative adesso non avranno luogo, perché “il mullah Fazlullah è contrario alle trattative di pace con il governo del Pakistan”, ha dichiarato un esponente dei taliban.

Il governo pakistano aveva già tentato di allacciare con i taliban dei negoziati per porre fine agli spargimenti di sangue e agli attentati nel paese. Adesso, con ogni probabilità, simili passi diplomatici sono diventati impossibili. Dopo che un drone americano aveva eliminato Mehsud, il ministro degli Interni del Pakistan, Chaudhri Nisar Ali Khan, aveva accusato gli Usa di sabotare i negoziati di pace con il movimento dei taliban. In seguito a questa operazione americana, come ha annunciato poi il ministro degli Esteri pakistano Hina Rabbani Khar, “tutti gli aspetti” della cooperazione fra il Pakistan e gli Usa saranno riesaminati, un’iniziativa che è già incominciata.

Fazlullah, eletto dopo due successori ad interim di Mehsud, è conosciuto per la sua crudeltà e per la sua estrema avversione ad ogni forma di progresso, con una delle poche eccezioni, la radio, da lui largamente usata per fini propagandistici. Egli infatti è noto fra la popolazione con il nomignolo di “Mullah Radio”, o “Radio Mullah”, per la sua consuetudine di tenere lunghi sermoni radiofonici ispirati alla più feroce intolleranza o di leggere per radio gli elenchi delle persone fucilate dai taliban per motivi politico-religiosi. Fazlullah ha più volte affermato di considerare i mezzi di comunicazione elettronici “una delle maggiori fonti di peccato”, ma giustifica l’eccezione della radio appunto con la possibilità di diffondere messaggi religiosi o politici. Nel 2006 Fazlullah aprì nella regione dello Swat un radiotrasmettitore clandestino a modulazione di frequenza attraverso il quale lanciava anche messaggi incitanti al jihad contro gli “infedeli”. Fazlullah è contrario a qualsiasi avanzamento sociale o culturale delle donne e svolge una campagna per indurre i genitori a non mandare le loro figlie a scuola e a non far vaccinare figlie e figli contro la poliomielite. Nel gennaio 2009 il giornale pakistano The News informò che nel distretto dello Swat i taliban avevano decretato il divieto assoluto dell’istruzione per le donne e circa 400 scuole private frequentate da 40.000 ragazze erano state chiuse. A Mingora almeno 10 scuole femminili che avevano cercato di aprire i battenti dopo il 15 gennaio 2009, scadenza fissata dai taliban per la chiusura delle scuole ancora funzionanti, sono state fatte saltare in aria da fanatici taliban. Nel complesso più di 170 scuole sono state colpite da bombe o incendiate.

Nello stesso tempo Fazlullah condannò la campagna condotta dal governo pakistano nel Khyber-Pukhtunkhwa (ex Provincia della Frontiera di Nord-Ovest) in favore della vaccinazione antipolio. Egli sostenne che si trattava di una congiura di ebrei e cristiani sostenuta dalla Cia per rendere sterili i bambini musulmani. Tale propaganda danneggia la campagna governativa, perché la popolazione ha incominciato a considerare i volontari e collaboratori dell’Organizzazione Mondiale della Sanità come una minaccia, e in qualche caso medici e infermieri addetti alle vaccinazioni sono stati aggrediti e picchiati.

Durante i suoi sermoni radiofonici del venerdì Fazlullah è solito citare i nomi di quei genitori che hanno ritirato le loro figlie dalla scuola, esortando gli altri a seguirne l’esempio. Nello stesso tempo nello Swat, sotto il regime di Fazlullah, centinaia di apparecchi elettronici sono stati pubblicamente distrutti per dimostrare l’odio dei taliban per televisori, videoregistratori e simili. Fra luglio e ottobre 2007 uomini del TTP hanno commesso 50 attentati, tre dei quali sono stati compiuti da terroristi suicidi. Inoltre sono stati distrutti mediante l’esplosione di bombe non meno di 70 negozi di CD. Queste notizie sono state fornite dal giornalista pakistano Dilawar Jan, corrispondente del giornale The News che ha seguito fin dall’inizio in conflitto nella zona di Malakand. Dopo che nel 2009 i taliban furono cacciati da questa regione e si rifugiarono nel nord dell’Afghanistan, Fazlullah ordinò ancora una serie di attacchi transfrontalieri contro i distretti di Dir, Chitral, Bajaur e Mohmand, situati nelle aree tribali del Pakistan settentrionale.

In nome dell’ideologia taliban che risale a Maududi, Fazlullah ha rivendicato l’attentato dell’ottobre 2012 a Mingora, nello Swat, contro la giovane Malala Yusufzai, nota blogger e sostenitrice del diritto delle donne ad avere una normale educazione scolastica, e avversaria del fanatismo religioso. Malala Yuzufzai recentemente ha potuto parlare della sua esperienza all’Assemblea Generale dell’ONU ed è stata insignita del premio “Per la libertà di pensiero” intitolato al defunto ex dissidente sovietico Andrej Sakharov. L’attentato contro Malala Yusufzai rientra nella concezione che Maududi ha del ruolo della donna nella società. Egli scrive: “Il luogo destinato alla donna è la casa ed essa è esentata dall’eseguire compiti all’esterno… Essa ha tuttavia il permesso di uscire dalla casa per compiere i suoi reali bisogni, ma mentre si trova all’esterno deve osservare la più assoluta modestia. Essa – continua Maududi – non deve neppure portare abiti appariscenti e attirare l’attenzione, né cedere al desiderio di esporre le grazie del suo volto e delle sue mani, né deve camminare in modo da attrarre l’attenzione di altri. Inoltre essa non deve rivolgere ad altri la parola senza necessità, e se deve dire qualcosa, deve farlo con voce bassa e gentile”.

Fazlullah ha avuto modo di dimostrare la sua brutalità nel 2007-2009 durante il dominio dei taliban nella valle dello Swat (con centro nel distretto tribale di Malakand), dalla quale fu poi cacciato dai militari di Islamabad. Il regime dei taliban nello Swat incominciò alla fine di ottobre 2007 quando, alla testa di oltre 4.500 armati, Fazlullah insediò un “governo parallelo” in 59 villaggi della valle, imponendo ad essi le “corti islamiche” incaricate di introdurre il diritto shariatico nella sua forma più estrema. Fin dall’inizio del suo dominio in questa valle, al confine fra Pakistan e Afghanistan, nel luglio del 2007, Fazlullah organizzò un attentato contro un ufficiale e tre soldati nella località di Chakdara, Pakistan nord-occidentale. Nel settembre scorso, nella zona del Waziristan, egli ordinò l’assassinio del maggior-generale Sanaullah Niazi, riprendendo il suo assassinio con un video.

Pubblicato in collaborazione con Meridiani Relazioni Internazionali

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