Colpita al cuore la città di Strasburgo, con un attacco terroristico che ha causato almeno tre morti (quattro secondo le dichiarazioni del sindaco) e almeno una decina di feriti: un uomo (ancora da chiarie se i killer fossero due) ha sparato tra la folla in pieno centro storico intorno alle 20 dell’11 dicembre generando il panico tra le persone che passeggiavano tra i mercatini di Natale o in giro per locali. La zona è stata immediatamente circondata, ma l’attentatore – che è stato identificato come un giovane di origine nordafricana ma nato in Francia, già segnalato per il rischio radicalizzazione – è riuscito ad allontanarsi e pare sia stato successivamente avvistato in una zona periferica. La drammatica sparatoria va ad aggiungersi a una lunga lista di eventi sanguinosi che hanno colpito la Francia negli ultimi anni, riconducibili ad una stessa dinamica: dall’attacco alla sede della rivista Charlie Hebdo alla strage nel locale Bataclan a Parigi nel 2015 alla carneficina del 2016 a Nizza. Certo non è solo la Francia ad essere colpita – basti ricordare l’attentato a Berlino proprio nel periodo prenatalizio nel 2016 o a Stoccolma e Londra nel 2017 –, ma Strasburgo è anche simbolicamente significativa in quanto ospita il Parlamento europeo, e per questo motivo in città erano arrivati gli eurodeputati e il personale al seguito per la riunione plenaria mensile. La sede del Parlamento à stata immediatamente blindata e solo nel corso della notte sono state evacuate le numerose persone rimaste dentro.

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