Nelle elezioni che si sono svolte domenica 16 in Guatemala nessuno dei 18 candidati ha ottenuto la maggioranza necessaria e si dovrà quindi ricorrere al ballottaggio, che si terrà l’11 agosto. Si confronteranno la ex first lady Sandra Torres (è la ex moglie dell’ex presidente Álvaro Colom), del partito socialdemocratico Unidad Nacional de la Esperanza (UNE), che ha avuto circa il 25% dei voti e il medico Alejandro Giammattei, del partito di destra Vamos (14% circa). È la terza volta che Torres cerca di arrivare alla presidenza, dopo che una prima volta non le fu consentito di candidarsi per il suo allora recente divorzio da Colom, presidente tra il 2008 e il 2012, mentre la seconda volta, nel 2015 fu sconfitta dall’attuale presidente Jimmy Morales, che per legge non può essere rieletto. Morales, entrato in carica nel 2016, aveva fatto della lotta alla corruzione uno dei punti cardine del suo programma, dopo che il suo predecessore Otto Pérez Molina era stato costretto a dimettersi proprio per via di un’inchiesta della CICIG (Comisión Internacional contra la Impunidad en Guatemala); ma Morales stesso è in seguito stato oggetto di indagini da parte del CICIG per una vicenda di finanziamenti illeciti per la sua campagna elettorale. Né Torres né Giammattei, ex direttore delle carceri e anche lui alla sua terza candidatura, si sono però schierati a favore dell’operato della CICIG. Tuttavia, la dilagante corruzione sarà sicuramente una delle questioni principali con cui il nuovo presidente dovrà dunque confrontarsi per arginare il malcontento del Paese, oltre alle diseguaglianze e all’estrema povertà di ampie fasce della popolazione che sono alla base della forte spinta alla migrazione.

Immagine: Sandra Torres (12 gennaio 2015). Crediti: Anonimoo911 [Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale], attraverso it.wikipedia.org