Forse non è questa la percezione soggettiva che si ha seguendo le cronache internazionali, ma nel 2018 c’è stata una diminuzione degli attacchi terroristici nel mondo, secondo quanto riportato dall’analisi del Jane’s Terrorism and Insurgency Centre (JITC). Intanto sono state rilevate attività di stampo terroristico da parte di gruppi armati in 90 Paesi rispetto ai 116 del 2017; i dati che emergono poi indicano un calo del numero degli attacchi terroristici del 33,2% rispetto all’anno precedente. Ne sono stati contati infatti 15.321, che hanno causato complessivamente 13.483 vittime e si tratta dei numeri più bassi registrati negli ultimi sette anni. L’ISIS rimane l’organizzazione più pericolosa dal punto di vista del numero di attacchi e del numero dei morti, ma le significative perdite territoriali in Iraq e in Siria hanno determinato una drastica riduzione delle sue azioni, aspetto che ha inciso fortemente sul dato complessivo. Se tuttavia le statistiche in generale sembrano incoraggianti, per alcuni Paesi in particolare la situazione è invece peggiorata; in Ucraina, per esempio, che è risultata il Paese che ha registrato l’aumento maggiore dal punto di vista della quantità di attacchi, e in Afghanistan, che detiene il triste primato per quanto riguarda il numero delle vittime.

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