Il giornalista d’inchiesta Ivan Golunov è stato ufficialmente scagionato da ogni accusa ed è libero. Golunov era stato arrestato giovedì 6 giugno con l’accusa di possesso illegale di grandi quantità di droga, portando a sostegno fotografie di pacchetti contenenti stupefacenti e addirittura attrezzature da laboratorio con formule per la produzione di sostanze, immagini poi rimosse dal sito della polizia che ha dovuto ammettere che non erano state scattate a casa del giornalista. Durante la detenzione Golunov è stato picchiato e gli è stata negata la possibilità di mettersi in contatto con i familiari e con i legali. L’intero procedimento è stato subito considerato pretestuoso da una parte importante dell’opinione pubblica russa, con la presa di posizione a sostegno di Golunov di personaggi noti della cultura e dell’informazione; con un gesto di solidarietà senza precedenti lunedì alcuni giornali ‒ Vedomosti, Kommersant e RBC ‒ avevano pubblicato in prima pagina il titolo “Noi siamo con Ivan Golunov”. Mentre in altri casi simili erano state le associazioni internazionali per i diritti umani, come Amnesty International, a sollevare il caso, questa volta la pressione è stata fatta all’interno del Paese, segnando forse una tappa importante nell’evoluzione della libertà di stampa in Russia. Molto significativo in questo senso anche il fatto che il ministro degli Interni, Vladimir Kolokoltsev, dopo aver annunciato il completo proscioglimento del giornalista, abbia comunicato che saranno sollevati dall’incarico il generale Andrej Puchkov, responsabile della divisione moscovita Affari interni presso il ministero, e il capo della squadra narcotici della divisione di Mosca, Jurij Devjatkin, mentre gli agenti coinvolti nel caso sono sospesi dal servizio.

Golunov, 36 anni, è un giornalista del sito di notizie in lingua russa e inglese Meduza, che ha base a Riga, in Lettonia, per tutelare meglio la propria indipendenza e sfuggire alla censura, e ha portato avanti numerose inchieste soprattutto su questioni legate alla corruzione, senza risparmiare potenti oligarchi e appartenenti all’élite politica. Dopo il suo arresto il sito Meduza ha pubblicato tutto il materiale raccolto da Golunov, rendendolo disponibile sotto la licenza Creative Commons: un modo per sostenere il suo operato invitando a ripubblicare e diffondere.

Immagine: Ivan Golunov. Crediti: Evgeniy Feldman per Medusa Creative Commons «Attribution» («Атрибуция») 4.0 Всемирная (CC BY 4.0)

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