A Taiwan, Han Kuo-yu, sindaco da appena sette mesi della città di Kaohsiung nel Sud dell’isola, ha vinto le primarie del partito nazionalista del Kuomintang, superando con un ampio margine Terry Gou, il ricchissimo fondatore del colosso Foxconn**,** principale fornitore di Apple: sarà dunque lui a sfidare a gennaio 2020 la presidente uscente Tsai Ing-wen, del Partito democratico progressista, nelle elezioni per il rinnovo della maggiore carica istituzionale dell’isola. Il percorso verso la consultazione elettorale è tuttavia non privo di ostacoli per Han, che per prima cosa dovrà guadagnarsi il sostegno del suo più diretto sfidante all’interno del partito. Gou infatti non ha ancora dato il suo endorsement ufficiale alla candidatura di Han e secondo alcuni osservatori potrebbe decidere di correre alle presidenziali come indipendente, spaccando l’elettorato e mettendo seriamente a rischio il successo del candidato ufficiale del Kuomintang. Han dovrà inoltre essere convincente rispetto alle strategie per migliorare l’economia e sulla tutela della sovranità dell’isola. Principale tema di contrapposizione con la presidente uscente Tsai Ing-wen sono infatti i rapporti con la Cina, che Han spinge per rafforzare, sostenendo tra l’altro che questo avrebbe ricadute economiche molto favorevoli; un aspetto del suo programma che però soprattutto i giovani taiwanesi trovano preoccupante, prefigurando uno scenario di asservimento alla Cina che considera l’isola parte del suo territorio e auspica una pacifica riunificazione secondo il principio “un Paese, due sistemi”. I recenti violenti disordini verificatisi a Hong Kong in relazione alla legge, poi sospesa, sull’estradizione sembrano però aver gettato un’ombra sullo slancio dello stesso Han verso il potente vicino. Di tutt’altro genere l’approccio in ambito internazionale della attuale presidente, che ha rifiutato l’invito del presidente Xi Jinping a concordare la riunificazione e guarda decisamente a Occidente.

Immagine: Han Kuo-yu **(**10 luglio 2018). Crediti: Jasonchao88 [CC BY-SA 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0)], attraverso Wikimedia Commons

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