È uscito due mesi fa per i tipi del Mulino Metropoli attraverso la crisi (a cura di Marco Cremaschi), il Primo Rapporto di Urban@It, il Centro nazionale delle politiche urbane con sede a Bologna, fondato un anno e mezzo fa quale primo laboratorio in Italia che mette al centro della propria analisi il futuro delle politiche per le nostre città. Urban@It è un’associazione promossa da numerose università (tra cui l’Università di Bologna e il Politecnico di Milano), con il contributo dell’associazione Laboratorio Urbano di Bologna, oltre che dell’ANCI, dell’Istituto Italiano di Urbanistica e del Consiglio Italiano per le scienze sociali.

Il Rapporto sulle città del 2015 si pone, insomma, quale fonte autorevole e lente ragguardevole attraverso cui leggere l’evoluzione delle città italiane (e di quelle europee) nei settori chiave dello sviluppo locale tra cui le politiche di welfare, le politiche formative, l’ambiente e la riqualificazione urbana, la finanza locale ed i progetti di riforma degli enti locali a partire dall’introduzione dell’ente di area vasta denominato sin dalla Riforma del titolo V della Costituzione del 2001 “Città metropolitana” e il cui percorso istituzionale non è stato privo di ostacoli e differenze a macchia di leopardo a livello nazionale.

Dal rapporto promana una forte spinta di indirizzo e raccomandazione agli organi politici a rendere di nuovo le città italiane il fulcro dello sviluppo per l’uscita dalla crisi economica e sociale che attanaglia il paese attraverso una sollecitazione al decisore politico nell’indirizzare verso le città una rinnovata attenzione progettuale, un’esortazione che promana anche a livello sovranazionale dalle indicazioni dall’agenda europea e dallo stesso concetto di “sussidiarietà verticale” che invita a tenere conto dell’ente locale quale ente istituzionale più vicino alla vita del cittadino. Anche le Nazioni Unite sono sempre più consapevoli del rilievo delle politiche locali per l’uscita dalla crisi globale, mentre si prepara la conferenza Habitat III del 2016 dedicata proprio a Urban Dialogues ed all’Agenda Urbana. Il Rapporto si pone, insomma, quale stimolo per una politica che si occupi maggiormente delle città con particolare riguardo per il modello delle città metropolitane ed in cui il decisore smetta di inseguire i problemi ma proponga una disciplina che renda le nostre città fucine di nuovo sviluppo sul piano globale (i riferimenti internazionali che gli autori del Rapporto hanno in mente passano per modelli quali Londra, Los Angeles, Abu Dhabi, le città che eloquentemente «trionfano nel mondo» come scrive Cremaschi).

Il primo capitolo di Metropoli attraverso la crisi, in particolare, su Conoscenze. Le trasformazioni delle città italiane, si concentra sulla proposta di una partnership tra le istituzioni formative ed i pubblici decisori finalizzata a sostenere la ricerca sulle politiche urbane da attuare nei contesti in trasformazione come quello italiano dopo otto anni di crisi economica. Da questo punto di vista, il Rapporto fotografa e lamenta in Italia l’assenza di una politica nazionale integrata per le città ma anche di una cornice strutturata e permanente di riflessione e osservazione sul fenomeno urbano (un lack cui è il Rapporto stesso a proporsi quale strumento utile). A questo fine è imprescindibile un’università che riprenda a guardare alla città nelle plurali definizioni di che cosa è “politico” e di cosa è “urbano”, individuando nella città un nodo significativo in termini di sviluppo o, al contrario, di regressione della qualità di vita della società. Il secondo capitolo del Rapporto dal titolo Innovazioni. La riforma del governo locale prende in esame l’evoluzione della disciplina sulle Città metropolitane in seguito all’introduzione della Legge Delrio n. 56 del 2014 ad istituzione di dieci città metropolitane nelle Regioni a statuto ordinario. Dalla ricostruzione delle fasi salienti del processo di costituzione delle città metropolitane, a partire dal tema della redazione degli statuti e dalle modalità d’elezione degli organi di rappresentanza, emerge un percorso di interlocuzione non ancora compiuto tra le città stesse, le regioni di appartenenza e lo Stato centrale, un percorso che concerne soprattutto la definizione e la ripartizione delle competenze amministrative dei diversi enti e l’individuazione delle risorse umane, strumentali e organizzative da parte di uno Stato centrale che, giocoforza, condiziona l’attuazione della riforma con i suoi provvedimenti politico-finanziari. Il terzo capitolo su Risorse. Fondi Comunitari per città metropolitane è dedicato alla progettazione europea intesa quale opportunità di finanziamento e ricerca e sviluppo su cui anche le città italiane hanno il dovere di puntare in maniera più pregnante di qui al 2020. Il PON Metro, infatti, ovverosia il Programma operativo nazionale Città Metropolitane 2014-2020 è forte di una dotazione finanziaria di oltre 890 milioni di euro, di cui 588 milioni provenienti dalle risorse comunitarie del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e del Fondo Sociale Europeo. Il ruolo di questo programma, come sottolinea il Rapporto, è ancora tutto da conquistare, una conquista-opportunità cui sono chiamate con particolare riguardo Torino, Genova, Milano, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari e Reggio Calabria, ovverosia le dieci città metropolitane identificate dalla Legge Delrio. L’ultimo capitolo, infine, è incentrato invece sui Modelli. Le agende urbane nazionali ed europea ed affronta con intento comparativistico esperienze e best practices di sviluppo locale a livello europeo chiamando esperti ed amministratori pubblici a raccolta nella definizione delle linee guida di un documento chiamato Agenda urbana in cui la commistione tra il sapere tecnico e l’obiettivo politico è l’elemento portante. Le principali esperienze prese in esame provengono dall’Italia, dalla Spagna, dal Belgio, dal Regno Unito, dai Paesi Bassi, dal Portogallo e – al di fuori dell’Unione Europea – vengono citati esempi dagli Stati Uniti, dal Brasile, dalla Cina e dall’Angola.

Per sua natura il Rapporto sulle città 2015 Metropoli attraverso la crisi si propone come strumento indispensabile sulle scrivanie di studiosi, studenti ed amministratori pubblici chiamati ad interrogarsi sui limiti attuali e sulle opportunità di sviluppo a breve e medio termine delle nostre città.

Il Rapporto è stato presentato il 30 marzo scorso alla Libreria Ambasciatori di Bologna alla presenza del Direttore esecutivo di Urban@It Walter Vitali, della Vicepresidente di Urban@It Valentina Orioli, del Sindaco di Bologna Virginio Merola e del Magnifico Rettore dell’Università di Bologna Francesco Ubertini.