Nel secolo scorso le certezze scientifiche sulle coperture vaccinali sembravano ormai assodate e destinate a non essere più messe in discussione nel futuro, ma così non è stato e sorprendentemente nel nuovo millennio la sfiducia complessiva nei vaccini è aumentata in maniera preoccupante col passare del tempo. Tale fenomeno non è tuttavia identico in tutto il mondo, e anzi è proprio la percentuale più in salute del pianeta a manifestare maggiore scetticismo.

I risultati sono frutto dell’indagine Wellcome Global Monitor Survey 2018, dell’associazione non-profit Wellcome, che per la prima volta ha sondato l’atteggiamento della popolazione mondiale non solo sulla sicurezza vaccinale, ma anche su una serie di argomenti che riguardano ad ampio raggio la salute pubblica e il rapporto di fiducia o sfiducia nei confronti della medicina, oltre al giudizio sul lavoro di medici e operatori sanitari.

La ricerca ha coinvolto 140.000 persone di circa 140 Paesi: nel mondo, 8 intervistati su 10 ritengono i vaccini un mezzo di prevenzione sicuro, ma tale risultato non è distribuito in modo uguale in tutto il pianeta.

In Europa occidentale, infatti, soltanto 6 persone su 10 nutrono fiducia nelle vaccinazioni, dato che si abbassa ulteriormente (4 su 10) nell’Europa dell’Est. Sono dunque proprio le regioni ad alto reddito a esprimere gli atteggiamenti più critici: in cima vi è la Francia, dove una persona su 3 ritiene i vaccini non sicuri.

In realtà, però, l’opinione negativa sulla sicurezza della copertura vaccinale non è necessariamente legata a un giudizio negativo sulla sua efficacia: l’84% degli intervistati, infatti, è convinto che i vaccini siano un efficace strumento di prevenzione e il 92% dei genitori intervistati ha scelto di vaccinare i figli almeno contro una delle malattie infantili; il dato che emerge è piuttosto, specie in Europa, quello di una paura diffusa nei confronti dei possibili effetti collaterali.

Sembra che questa paura, che ha come cassa di risonanza la rete, abbia fatto in parte dimenticare la terribile realtà delle morti infantili per malattie infettive (si veda la recrudescenza, anche nel nostro Paese, del morbillo) che Paesi come ad esempio Rwanda e Bangladesh, coinvolti recentemente da importanti campagne vaccinali con coperture del 100%, hanno invece, purtroppo, ancora ben presente.

In generale, si può affermare che nei Paesi più poveri i medici e tutto il personale sanitario sono ritenuti assolutamente indispensabili per salvare vite umane, e la fiducia verso i vaccini è molto alta; nella vecchia e sana Europa, invece, emergono atteggiamenti più critici, che in un numero consistente di casi sfociano in aperte e pericolose posizioni antivax.

Crediti immagine: James Gathany, Judy Schmidt, USCDCP [pubblico dominio], attraverso pixnio.com

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