Radicati retaggi culturali fanno associare all’immagine dell’inventore la figura maschile, sebbene nel tempo molte donne si siano rese protagoniste di importanti scoperte scientifiche e di innovazioni di grande portata.

Uno studio recentemente reso noto dall’Ufficio per la proprietà intellettuale del Regno Unito ha analizzato proprio questa situazione, verificando l’identità di genere delle persone che in tutto il mondo depositano brevetti di ogni tipo, confermando che, in effetti, in maggioranza si tratta ancora di uomini. Tuttavia, il report, che analizza il periodo che va dal 1998 al 2017, mostra anche che la situazione, benché lentamente, sta cambiando e che le inventrici sono sempre più numerose, specie in alcuni settori specifici.

Se prima del 1965, infatti, la percentuale di donne che depositava brevetti era compresa appena tra il 2 e il 3%, negli ultimi vent’anni, invece, è aumentata in maniera rapida, passando dal 13% del 1998 al 31% del 2017. La percentuale femminile cambia a seconda dei settori, raggiungendo livelli più alti per quanto riguarda la biotecnologia, i prodotti farmaceutici e la chimica organica, così come per i mobili, i giochi e altri beni di consumo, mentre tende a diminuire nell’ambito dell’ingegneria meccanica.

Le maggiori disparità si registrano poi in due settori specifici: quello legato all’elettricità, in cui vi è una fortissima prevalenza di uomini, e quello delle cosiddette necessità umane dove, invece, sono le donne a prevalere.

Per quanto riguarda la distribuzione nei diversi Paesi del mondo, la quota di donne non è per nulla uniforme: se, infatti, nel periodo in esame la percentuale di inventrici si attesta al 10,4% negli Stati Uniti e al 9,44% nel Regno Unito, in Africa le percentuali femminili sono molto più elevate, con notevoli picchi in Togo del 57,14% e in Uganda del 44,55%.

Inoltre, la Cina registra, tra il 1998 e il 2017, un aumento dal 10 al 14% e percentuali elevate di donne inventore si attestano anche in Asia e in Europa orientale (in particolare in Paesi come Romania, Lettonia e Serbia).

In Europa occidentale, le donne registrano più brevetti in Spagna, Francia e Italia, rispetto a ciò che avviene nel Regno Unito, in Germania e nel complesso dei Paesi scandinavi.

Infine, va sottolineato come il numero delle inventrici sia più alto nel mondo accademico che in quello industriale, a causa probabilmente del fatto che le donne accedono, in percentuale maggiore rispetto agli uomini, a gradi di istruzione superiori.

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