Presentiamo la terza di quattro puntate di un'indagine volta ad analizzare le caratteristiche salienti delle riviste di critica letteraria e letteratura on line che si sono maggiormente distinte negli ultimi anni. La prima puntata si può leggere qui, la seconda qui. La puntata finale dell’indagine sarà pubblicata nel novembre del 2017.

L'istituzione nella rete

In un'intervista del 1991 su Repubblica, Franco Fortini dichiarava, in merito alla riformalizzazione della critica militante, che l'università ha un merito, quello di predisporre per la critica un isolamento operoso che si viene a configurare come l'unica salvezza di un discorso autorevole (non autoritario) e libero: «La critica accademica è specialistica, ma in qualche modo si ricicla nel quotidiano. È specialismo, ma si fa motore di un processo culturale diffuso che giunge fino alle masse». Il percorso da lui individuato anticipava già quanto sarebbe successo con le cosiddette riviste specialistiche nel web: la critica che si arrocca nell'istituzione ed elegge come proprio pubblico gli studenti, con l'avvento del digitale, ha dovuto operare una scelta, ovvero aprirsi alle utenze delle altre realtà, e non solo sulla scia di un'esigenza pratica di risparmio di denaro e di tempo. Remo Ceserani, nella sua inchiesta del 2014 pubblicata su La Ricerca, presentava un quadro aggiornato della situazione americana ‒ a partire dalle riflessioni di Robert Darton, professore dell'Università di Princeton ‒ e individuava non solo un ampio cambiamento di sistema in corso che coinvolge le ex testate a pagamento, ma forme nuove e più democratiche di diffusione di cultura accademica, pur con grandi difficoltà. Prima tra tutte, l'interesse effettivo del pubblico. Perché se è vero che l'orientamento della critica del digitale si fonda ancora, per quanto riguarda i migliori esempi degli ultimi anni, su ricerca e approfondimento specialistici, è altrettanto vero che la piattaforma della rete, contraddistinta da una naturale ambiguità e velocità di mode e contenuti, obbliga necessariamente i portali istituzionali ad assecondare l'aggancio di tale movimento. Un esempio italiano è Enthymema, la rivista online dell’Università degli Studi di Milano diretta da Stefania Sini. Di spessore internazionale e ad accesso aperto, il portale accademico «si propone di essere uno spazio di discussione e di interrogazione sulla letteratura». Accanto ai saggi di teoria, critica e filosofia della letteratura, sono pubblicati contributi inediti a opera di studiosi e professori, traduzioni di opere recenti e aggiornate sulla riflessione letteraria nonché interviste e recensioni, spesso archiviati in sottogruppi tematici per ogni uscita, come per esempio The Boundaries of Fiction a cura di Julia Ivanova (n° 10 del 2014) oppure le sezioni dell'ultimo numero (18 del 2017) dedicato a Wolfgang Iser (Verso un'antropologia letteraria). In formato pdf ‒ scaricabile ‒ e con note e bibliografia completa, viene reso  pubblico, identificabile e ben organizzato ciò che dalla metà degli anni Settanta era definito letteratura grigia, ovvero quella gamma di documenti di natura accademica non pubblicati attraverso i normativi canali di diffusione. Il nuovo modello di comunicazione di conoscenze specialistiche, sempre più in sintonia con gli spazi nuovi e altri della rete, si avvale, tuttavia, anche di progetti didattici fuori da essa, ma in continuo dialogo con il panorama culturale contemporaneo che le due dimensioni trattengono: il ciclo di incontri del 2016 I rivoli della teoria letteraria. Riletture e aperture si fondava proprio su un dialogo fecondo sul ruolo conoscitivo, sociale ed etico degli studi letterari nel mondo di oggi. E a dimostrazione che la teoria e la critica accademica comunicano con tutto ciò che ci circonda ‒ anche l'ormai consueto vagabondaggio social ‒ risulta molto completa l'analisi operata da Paolo Sordi sull'ultimo numero del 2017 (Il narratore algoritmico), che approfondisce l'inganno ‒ non troppo scontato ‒  dell'ecosistema narrativo di Facebook.

Scelte (critiche) e non scoperte

Ma accanto alle riviste spiccatamente accademiche, come è stato confermato più volte nelle altre puntate dell'indagine, resistono altre scritture di approfondimento che sfuggono alle etichette, evidenziate da Marco Faini, dei tre generi di critica, ovvero accademica, militante e dei blog. Nuovi Argomenti, rivista di grande tradizione letteraria fondata nel 1953 da Alberto Moravia e Alberto Carocci, presenta sì una sezione blog all'interno del sito, ma sono i numeri cartacei a uscita trimestrale a delineare il percorso di ricerca, ognuno dei quali segue un preciso filo conduttore, talvolta presente in alcuni posts del portale. In un'era in cui la bibliodiversità non basta, la redazione interpreta la qualità del prodotto saggistico e letterario sulla base di un'accurata selezione di testi e di attuali linee di scrittura, come l'articolata riflessione di Elisabetta Mondello sull'immagine dell'adolescenza nella parabola del romanzo novecentesco (L'età difficile), o ancora la pubblicazione dell'introduzione di Genealogie del racconto a cura di Giacomo Raccis e Damiano Sinfonico, che offre un percorso-guida dello scenario contemporaneo del genere, dalle specificità italiane alle altre contaminazioni e tradizioni, sino a delineare una vera e propria  «geografia della narrazione». Lo spazio "2NA", come recita "Istruzioni per l'uso", si presenta invece come una rubrica che raccoglie testi ‒ in prosa e in poesia ‒ che giungono alla redazione su iniziativa degli autori, «senza nessuna richiesta da parte della rivista» e, dunque, lontani dai condizionamenti editoriali. Quasi sempre preceduti da densi dialoghi che ripercorrono le strategie narrative, i ricordi e la teoria poetica degli scrittori, i passi selezionati aprono a rinnovate sensibilità letterarie, come le riflessioni emerse dal confronto sulla narrazione tra Antonio Russo De Vivo e Francesco Pacifico: «Mi interessa vedere cosa diventerà la scrittura, perché oggi la scrittura è ancora lì, legata al passato, ancora distante dai grandi mutamenti in atto dovuti alla massificazione dell’utilizzo del web». Una sezione specifica, invece, è dedicata esclusivamente alla poesia, che risulta essere un campo d'indagine e di ricerca fondamentale anche per il cartaceo: "Poesie del giorno" e "Officina Poesia", le pagine curate da Maria Borio insieme ad altri redattori, oltre a pubblicare inediti preziosi e di risonanza internazionale, offrono al lettore una storia, quella tra testo e immagine, basti pensare all'immersione della poesia di Vittorio Magrelli nei disegni di Massimo Dagnino che, anch'egli poeta, «risponde con segno partecipato» (Pollicino quater).

L'editoria nella rivista, e viceversa

Ad aver colto l'importanza di un grandissimo numero di lettori di poesia e, allo stesso tempo, di promotori di nuove correnti stilistiche, è anche una rivista giovane, ma che vanta di una redazione d'esperienza nel mondo web della critica letteraria. La Balena Bianca, nata ufficialmente nel 2012 dopo un lungo periodo di gestazione, ha inaugurato da poco la rubrica interna a "Poesia" dal titolo con hashtag "#maestri/pionieri", che, attraverso riflessioni parallele su poeti “maestri” e giovani (o meno giovani) innovatori in prima persona e con uno stile colto ma molto accessibile, mira a enucleare le principali caratteristiche della poetica degli autori scelti. Una splendida utopia, quella della critica poetica sul web, che riflette la natura del nome della rivista: Moby Dick è una scommessa e una proposta terrificante, alla pari di una critica letteraria che, proprio in virtù del suo non essere definizione, scatena sempre paura. Ma questo, del resto, è quello in cui crede il gruppo di critici e scrittori, che al Tropico del Libro confessava quanto sia faticoso scegliere un'arte sempre «esposta al rischio di un’eccessiva piattezza o, al contrario, di un’eccessiva tortuosità». Insieme a "Poesia" è la pagina "Letterature" a costituire il cuore pulsante della rivista: il discorso letterario, decisamente attento alle nuove uscite editoriali ‒ ma non "del momento", come testimonia l'articolo di Paolo Bonari su La Novità di Paul Fournel ‒ tesse una mappatura aggiornata delle tappe che la letteratura sta compiendo, dalle nuove strategie narrative alle riletture di autori dimenticati dal canone, seppur attualissimi, come emerge dall'articolo di Valentina Di Cesare dedicato a Fausta Cialente. Non è casuale l'uso del lessema "mappa". La Balena Bianca ospita già da un anno gli articoli che rientrano in "Rar", un progetto letterario e artistico creato da Federica Patera con la collaborazione di Andrea Sbra Perego che si propone di portare alla luce, in forme inedite e originali, legami tra opere di autori molto diversi tra loro, oltre le storie stesse e quasi con la volontà di creare un textum unico: «Scrivere, spiegare e fermare nero su bianco la lettura invece della scrittura; cosa può avvenire quando le informazioni, le sensazioni, le trame e le frasi si mischiano» è la novità di questa rassegna o «sistema di gestione di archivi» in cui parole-chiave, citazioni e simboli si intrecciano vorticosamente. Di tutt'altra impostazione è, invece, la ricerca di Cultora, quotidiano online di informazione culturale edito da Historica e fondato da Francesco Giubilei. C'è qualcosa che, nella critica letteraria italiana del web punta sempre più a costruire una permeabilità virtuosa tra tutti i livelli della comunicazione letteraria. La pagina dedicata alla "Letteratura" predilige, accanto a qualche recensione e intervista, un costante aggiornamento della situazione dell'editoria e delle iniziative dell'ambiente: dalle novità del mercato agli approfondimenti culturali, dalle curiosità storiche (e non) sulle più interessanti biblioteche del mondo agli aggiornamenti sui premi o festival del libro, gli articoli offrono al lettore-esploratore una buona proposta teorica e operativa dei movimenti editoriali che accompagnano la crescita di una risposta letteraria. Il progetto culturale ha, inoltre, sfidato la sua culla natale ‒ il web ‒ per impegnarsi nella gestione di ben due librerie, una a Roma e una a Milano. Il contatto fisico e reale della letteratura con una comunità attiva può contribuire, infatti, a sollecitare un nuovo dibattito critico, che dalle righe del portale online rimbalza alla carta delle opere ‒ fornite direttamente dagli editori ‒ e viceversa.

Bechelloni, Università di carta. L'editoria accademica nella società della conoscenza, Milano, Franco Angeli, 2010.

Fortini, Verifica dei poteri. Scritti di critica e di istituzioni letterarie, Milano, Il Saggiatore, 1965.

Guglieri, M. Sisto, Verifica dei poteri 2.0. Critica e militanza letteraria in Internet (1999-2009), Palermo, Palumbo, 2010.

Iannuzzi, L’informazione letteraria nel web. Tra critica, dibattito, impegno e autori emergenti, Milano, Biblion Edizioni, 2009.

La Porta, G. Leonelli, Dizionario della critica militante. Letteratura e mondo contemporaneo, Milano, Bompiani, 2008.

Moresco, A. Voltolini (a cura di), Scrivere sul fronte occidentale, Milano, Fetrinelli, 2002.

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