È vero, come scrive Luca Serianni presentando «Quel ch'è padre, non è padre...», il libro di Fabio Rossi dedicato all'analisi di «lingua e stile dei libretti rossiniani» (edito da Bonacci), che «il territorio percorso da Rossi era in massima parte inesplorato», innanzitutto perché «non solo i libretti, ma le stesse opere di Rossini circolano da tempo solo all'interno di una ristretta cerchia di specialisti o di appassionati, tagliate fuori dal repertorio». Tant'è vero che «se una persona disinteressata al melodramma è probabilmente in grado di citare i titoli di tre o quattro fra le opere di Verdi e di Puccini, difficilmente nel caso del Pesarese andrà oltre il canonico Barbiere». Proprio per questo motivo, acquista maggior pregio il lavoro di Rossi, che affonda il bisturi in tutta la produzione librettistica rossiniana (22 opere serie e 18 tra opere buffe e semiserie).
La lingua dei libretti d'opera è un terreno di studio che ha permesso di arricchire la conoscenza dell'italiano letterario settecentesco e soprattutto ottocentesco. Il saggio di Fabio Rossi si inserisce in questo contesto, consentendo, tra l'altro, in virtù di un approfondimento che spazia oltre gli steccati disciplinari storico-linguistici, di gettare luce anche su aspetti drammaturgici e musicali dell'opera rossiniana.
Di «Quel ch'è padre, non è padre...» hanno discusso a Roma il 6 febbraio scorso Massimo Arcangeli, professore straordinario di Linguistica italiana all'Università di Cagliari e direttore della collana di studi linguistici e letterari "L'italiano errante" (ed. Bonacci), nella quale si è collocato come prima uscita il libro di Rossi; Fiamma Nicolodi, professore ordinario di Storia della musica all'Università di Firenze; Pierluigi Petrobelli, direttore dell'Istituto di studi verdiani di Parma; Luca Serianni, professore ordinario di Storia della lingua italiana all'Università "La Sapienza" di Roma.

Proponiamo qui la trascrizione degli interventi di Nicolodi, Petrobelli e Serianni e l'intervento scritto da Massimo Arcangeli.

Immagine: Ritratto di Gioacchino Rossini, Museo internazionale e biblioteca della musica.

Crediti: Giorces [CC BY 2.5], attraverso Wikimedia Commons.