Maria Pia Severi

L'alfabeto italiano, com'è noto, deriva da quello latino e da esso eredita anche la successione in base alla quale sono ordinate le singole lettere; tale successione si stabilizzò intorno al 1° secolo avanti Cristo con l'introduzione delle lettere Y e Z, necessarie per la trascrizione in latino delle parole greche. L'ordinamento alfabetico è convenzionale ed è sancito dalla codificazione grammaticale. Nel corso dei secoli sono stati fatti diversi tentativi per modificare la successione tradizionale delle lettere, soprattutto da parte di quei grammatici che hanno maggiormente avvertito il bisogno di una riforma dell'alfabeto italiano. Molte di queste proposte avevano come scopo la riduzione del divario esistente fra grafia e pronuncia dell'italiano mediante l'introduzione di nuovi caratteri: sarebbe stato così possibile distinguere, anche graficamente, la e e la o aperte da quelle chiuse, la z sorda da quella sonora. Più singolare e radicale la proposta di Leon Battista Alberti che, nella prima grammatica italiana, introduce un nuovo schema alfabetico secondo il quale le lettere sono ordinate in base al loro aspetto grafico (direzione delle aste, delle linee curve, ecc).