La questione della pronuncia italiana di toponimi ed etnonimi che traducono o ricalcano i corrispettivi stranieri non è sempre di facile risoluzione. Il problema, in particolare, si pone quando si è in presenza di omografia totale - o parziale, ma con varianti minime -. V'è poi il caso delle lingue intermediarie: il nome di un Paese, per esempio, può giungerci non dalla lingua d'origine, ma da una lingua terza, come nel caso di Tanzania. Qui_,_ se vogliamo rimanere fedeli alla pronuncia originaria in lingua suahili, accenteremo sulla i; se ci siamo invece abituati alla pronuncia della lingua intermediaria, l’inglese, accenteremo sulla a (seguiamo il consiglio del prestigioso DOP - Dizionario italiano multimediale e multilingue d'Ortografia e di Pronunzia).

Nel caso in questione, Ukraina_,_ ukrainskij corrispondono quasi alla lettera a Ucraina, ucraino, ma - come scrive la nostra gentile lettrice - la questione dell'oscillazione nell'accentazione (sdrucciola o piana?) ha una sua storia già nella lingua originaria e ciò ha comportato ripercussioni e disallineamenti intrecciati nell'accentazione italiana, rispetto a quella locale. Si può trarre giovamento dalla lettura dell'articolo che il sito dell'Accademia della Crusca dedica alla questione. Anche il DOP, pur rilevando che in Italia l'accentazione sdrucciola del toponimo è stata a lungo dominante (Ucràina), sulla scorta di un'abitudine tradizionale in Russia (e nella sua letteratura) e nella regione colà denominata Ukraina, prende atto del fatto che nella nostra lingua è preferibile la pronuncia piana (Ucraìna, ucraìno), seguendo l'accentazione oggi prevalente nella lingua viva sia in Russia sia in Ucraina, accentazione consigliata o addirittura ritenuta l'unica valida dai dizionari di quelle nazioni.

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