Barbara Borghi

Franco tiratore è attestato nell’italiano scritto dal 1870, all’interno di cronache giornalistiche sulla guerra franco-prussiana. Non a caso: franco tiratore ricalca il francese franc-tireur, da cui riprende il significato storico: «Guerrigliero che opera, per lo più isolato o in piccoli gruppi, contro forze regolari, soprattutto nei centri abitati che il nemico cerca di occupare o sta evacuando» (Vocabolario della lingua italiana Treccani). Come spiega il DELI, s.v. franco1, in Francia, nella regione dei Vosgi, fu istituito un corpo di milizie volontarie denominate per l’appunto Franc-Tireurs, che difese la nazione quando questa fu invasa nel 1792, nel 1815 e nel 1870.

A partire dagli anni Cinquanta del Novecento, nel linguaggio politico e giornalistico italiano, in senso figurato franco tiratore è il «rappresentante di un partito o di uno schieramento che, in votazioni segrete di organi collegiali, vota in modo diverso da quello concordato o ufficialmente deciso dal proprio partito o schieramento» (Vocabolario della lingua italiana Treccani). Come notava Gino Pallotta nel suo Dizionario politico e parlamentare (Newton Compton Editori, 1977), «nel franco tiratore parlamentare c’è, riflessa, l’immagine del “cecchino”: che, nascosto, tira all’improvviso». In centocinquant’anni, il franco tiratore da eroe è passato a traditore.

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