A tanto telegrafica e perentoria indicazione (più che domanda), rispondiamo riprendendo le parole da noi scritte per spiegare il significato dell’aggettivo compliante (collegato al sostantivo complianza) nella prima puntata della rubrica I nostri lettori cacciatori di parole nuove, su sollecitazione per l’appunto di un lettore che proponeva alla nostra attenzione tale parola percepìta come nuova:

«Compliante ricalca l'inglese compliant. Compliance (nell'accezione di «grado, o livello, di collaborazione che il paziente presta nel seguire più o meno scrupolosamente le prescrizioni del medico curante», Vocabolario Treccani.it), che sta alla base di compliant > compliante, è attestato in italiano dalla metà degli anni Novanta del Novecento.

Compliante non è presente nei dizionari (ci basiamo sul GRADIT di De Mauro, sullo Zingarelli 2014 e sul Vocabolario Treccani.it). Di compliante non esistono, per ora, significative attestazioni nella lingua giornalistica. Ne esistono, invece, nella saggistica di àmbito medico. In rete, nei siti di argomento medico, spesso si trova il termine nell'abbinamento contrastivo di non compliante (ricalcato sull'inglese noncompliant, non-compliant) e compliante, coppia discorde che misura l'atteggiamento dei pazienti verso la cura e i medici curanti. Candidato a entrare nel Vocabolario, in attesa di qualche attestazione scritta in più da raggranellare nel corso del tempo».