Nel dizionari della lingua dell’uso è registrata, con riferimento a idee, concetti, discorsi, la parola genericismo. In effetti, i linguisti, in un’accezione più tecnica, definiscono genericismi proprio le parole generiche che, specialmente nel parlato, vengono adoperate in luogo di quelle più specifiche e precise (coso, roba, affare).

Nel pregiato Manuale di linguistica italiana (De Gruyter ed.) curato da Sergio Lubello, a proposito della televisione, si scrive, per esempio: «Nei programmi contenitore e nei talk show il lessico è molto comune e il registro decisamente colloquiale, informale. Abbondano i genericismi (gente, casa, roba, storia), i colloquialismi (casino, valangata, follia di soldi), e le forme alterate (cosina, vecchietti, gollazzo, supergrillino)».