Per teriomorfismo, ecco l'inizio della definizione dato del termine nel Vocabolario Treccani.it: «Termine con cui, nel linguaggio etno-religioso, viene indicata l’attribuzione di connotati animali a divinità e ad altre figure mitiche (in parte, come nella sfinge egiziana, o integralmente, come nel leone di Giuda)». La seconda parte del composto, morfismo, rimanda ad antropomorfismo, termine che identifica il procedimento specularmente opposto. Con terioantropia (in greco therion vale _'_animale selvaggio' e antropia rimanda ad antropos 'uomo') facciamo, come dire, un passo in avanti, scivolando dal piano della descrizione di una credenza e mitico-religiosa (antichissima, e già pre-storica, come è testimoniato dalle pitture nelle grotte di Verona e di Chauvet) verso il piano dell'assunzione (presunta) di caratteristiche animali da parte dell'essenza umana (antropia).

Non è un caso che si parli talvolta di teriantropia clinica, indicando con questo tecnicismo di uso evidentemente raro un'altrettanto rara sindrome psichiatrica di depersonalizzazione somatopsichica, caratterizzata dalla convinzione del paziente di potersi trasformare in un animale. Poiché di solito questa convinzione si proietta sulla figura del lupo, si parla più spesso di licantropia clinica.

Infine, vista la prossimità del cimento universitario finale (tesi di laurea), consigliamo di stare sempre attenti alla grammatica. In particolare, nel testo quesito segnaliamo l'uso improprio del congiuntivo sia (…  termine "teriomorfismo" che, a quanto mi sembra di capire, sia prevalentemente afferente...) in luogo del corretto indicativo presente è.