Non si può racchiudere la figura di un essere umano, di nessun essere umano, in poche righe. Quando poi l'essere umano corrisponde a una persona come Tullio De Mauro, scomparso il 5 gennaio 2017, nemmeno una pur nutrita schiera di contributi scritti può pretendere di renderne la sostanza e la qualità. Dalle nostre pagine on line, che hanno ospitato più volte, negli ultimi anni, interventi di De Mauro e su De Mauro e la sua opera di linguista, contiamo però di fare cosa utile fissando i punti principali di una prima mappatura dei territori da lui attraversati. Siamo consapevoli che da una sintesi dell'opera del filosofo della lingua, teorico di linguistica e linguista straordinariamente innovativo, dell'ispirato e tenace propugnatore della linguistica educativa democratica, dell'impegnato ministro della Pubblica Istruzione, del creatore di originali e fondamentali opere lessicografiche, del sapiente organizzatore culturale (Presidente della Fondazione Bellonci, legata al premio Strega) emergerà la figura di un grande Italiano tra gli Italiani, che ha interpretato la lingua come strumento di crescita sociale, civile e culturale dei singoli, della collettività, del Paese, battendosi perché fossero rimossi i gravi ostacoli alla realizzazione dell'articolo 3 della nostra Costituzione, frapposti dai diffusi fenomeni di deprivazione linguistica vecchi e nuovi. È stato possibile perseguire questo intento grazie alla disponibilità e agli interventi di Valeria Della Valle, Valter Deon, Stefano Gensini, Cristina Lavinio, Luca Lorenzetti, Maria Emanuela Piemontese, Alberto A. Sobrero, Massimo Vedovelli.