di Andrea A. Conti*

La progressiva affermazione dell’impostazione comunicativa scientifica anglo-sassone ha influenzato anche il linguaggio tecnico-scientifico italiano, che negli ultimi decenni ha integrato molti elementi della comunicazione e della terminologia di matrice inglese.

Chiarezza e logicità

Chiarezza concettuale, precisione terminologica, accuratezza descrittiva, logicità e consequenzialità nell’esposizione sono tratti di fondo della comunicazione scientifica. Questa forma tecnico-espressiva si distingue per il suo sviluppo lineare, con periodi brevi e precisi, caratterizzati da esemplificazioni congrue e circostanziate. Sistematicità, completezza ed imparzialità connotano il testo scientifico anche nella sua contestualizzazione storica. Gerarchia di rilevanza degli argomenti discussi, analisi e sintesi sono riferimenti metodologici essenziali nella comunicazione tecnico-scientifica, nella quale ogni affermazione che non sia il risultato diretto della ricerca originale in oggetto è riferita a fonti scientifiche documentate.

Pochi sinonimi

La comunicazione scientifica è al contempo tecnica, nel suo vocabolario specialistico, e diretta, nella costruzione essenziale di un discorso oggettivo e nell’economia di termini che si ripetono frequentemente. Il ricorso a sinonimi è limitato dal momento che lo spiccato tecnicismo semantico spesso preclude il reperimento di termini realmente equivalenti.

Termini chiave

Esperti di terminologia e di comunicazione scientifica accademica hanno efficacemente condensato le caratteristiche della comunicazione tecnico-scientifica in un nucleo di termini chiave di seguito proposti.

  • La fluidità è connotata dalla coerenza, ossia il filo logico che attraversa e lega frasi e periodi, e dalla coesione, vale a dire la correlazione tra le diverse frasi.

  • La lucidità presenta molteplici dimensioni relative alla terminologia tecnica, alla caratterizzazione del discorso scientifico, alla valutazione della tematica trattata, all’obiettivo funzionale dell’esposizione scientifica.

  • La precisione ripropone gli aspetti di chiarezza e accuratezza.

  • La sintesi si alimenta di concisione ed essenzialità, nella sua continua tensione a evitare ripetizioni, ridondanze e tautologie.

  • L’oggettività del testo scientifico si concretizza sia nell’evitare troppi e inappropriati riferimenti soggettivi, sia nel privilegiare i sostantivi limitando l’uso di aggettivi ed avverbi.

Il modello biomedico

In particolare in campo biomedico si è affermato un modello standard per gli articoli scritti, che prevede una suddivisione strutturale del manoscritto in sezioni ben individuate, e precisamente: Titolo, Riassunto, Introduzione, Materiali e Metodi, Risultati, Discussione, Conclusioni. Ordine, rigore ed equilibrio ispirano ogni singola sezione; di particolare interesse concettuale e comunicativo è la sotto-sezione relativa alle potenzialità e ai limiti della ricerca scientifica che compare nella sezione della Discussione. Il portato formativo e informativo racchiuso nella elencazione e descrizione dei limiti del manoscritto scientifico appare, anche sul piano epistemologico, essenziale nella rilevanza metodologica dell’opera.

Diagrammi, tabelle e immagini

Un altro aspetto specifico tipico della comunicazione scientifica scritta è la presenza frequente di diagrammi, figure, tabelle, foto e immagini. I testi sono caratterizzati anche, e non di rado anche in modo consistente, dalla presenza di sigle, acronimi ed abbreviazioni.

Greco, latino e inglese (ma non solo)

Sul piano più squisitamente terminologico, la comunicazione scientifica è caratterizzata da ricorrenti vocaboli tecnici che configurano una serie di linguaggi specialistici e sotto-specialistici specifici. L’esempio del linguaggio biomedico appare al riguardo particolarmente interessante se si riflette sulla ricchezza del lessico medico. La numerosità dei lemmi del vocabolario tecnico-scientifico è sostenuta, nella lingua italiana, da numerose componenti, in primis dall’ampia rappresentanza di vocaboli provenienti dalle lingue classiche della tradizione culturale mediterranea, il greco e latino. In tempi recenti il vocabolario tecnico-scientifico si è ulteriormente espanso grazie al contributo di termini di derivazione straniera, in particolare (ma non esclusivamente) anglo-sassone, ed addirittura di vocaboli inglesi che non vengono tradotti in italiano ma che, sempre più spesso, integrano la comunicazione tecnico-scientifica italiana, sia in forma orale che in forma scritta.

Composti e neologismi

Nel contesto del linguaggio scientifico numerose sono anche le parole composte, talvolta da due vocaboli derivanti da due lingue diverse (es.: greco e latino, italiano e inglese), ed inoltre la comunicazione tecnico-scientifica ha sempre costituito un terreno fecondo per la nascita e la diffusione di neologismi, relativi a procedure, tecniche e dispositivi, neologismi che negli ultimi anni risultano ancora più numerosi probabilmente in conseguenza della sempre più spiccata rapidità del progresso della conoscenze scientifiche.

La scienza tra gli utenti

La terminologia tecnico-scientifica specialistica al momento attuale permea notevolmente anche il linguaggio dei mezzi di comunicazione. Lo sviluppo dei mezzi di comunicazione generalisti e specifici ha condotto, in tempi del tutto recenti (si pensi in particolare all’avvento ed alla affermazione di Internet) ad una disseminazione dei lemmi specialistici della scienza tra utenti sempre più interessati e informati. Un moderno obiettivo della comunicazione scientifica risulta pertanto quello divulgativo, dedicato a diffondere in modo davvero realistico, pienamente responsabile e largamente fruibile contenuti e terminologia di discipline tecniche che, anche soltanto pochi anni fa, erano patrimonio di una porzione molto ridotta della popolazione italiana.

In conclusione, l’acquisizione ed il consolidamento di competenze professionali specifiche che le necessità informative divulgative richiedono a chi comunica “la scienza” costituiscono una stimolante sfida per la terminologia e la comunicazione scientifica.

Letture consigliate

Adamo G, Della Valle V., Duemilasei parole nuove. Un dizionario di neologismi dai giornali, Sperling & Kupfer, Milano, 2005.

Camaiora L, Conti AA., The methodology of biomedical research: scientific discourse part 1: five interrogatives, in «Gazzetta Medica Italiana», 2004; 163: 89-92.

Camaiora L, Conti AA., The methodology of biomedical research: scientific discourse part 2: five characterising features, in «Gazzetta Medica Italiana», 2005; 164: 135-9.

Commissione Interfacoltà di Ingegneria, Politecnico di Torino. Beccari C, Canavero F, Rossetti U, Valabrega P., Saper comunicare. Cenni di scrittura tecnico-scientifica, 2011, v. 1.11.

Conti AA., Perception, translation and current use of English terms on the part of Italian non-physician healthcare personnel: a qualitative and quantitative survey, Recenti Prog Med 2008; 99: 552-8.

Porcelli G, Cambiaghi B, Jullion MC, Caimi Valentini A., Le lingue di specializzazione e il loro insegnamento. Problemi teorici e orientamenti didattici, Vita e Pensiero, Milano, 1990.

Sabatini F., Fondamenti linguistici dell’identità italiana, Firenze, 2003.

Serianni L., Un treno di sintomi. I medici e le parole: percorsi linguistici nel passato e nel presente, Garzanti Libri S.p.a., Milano, 2005.

Zannini P, Maruotti RA, Ulrych M., L’articolo medico scientifico in inglese. Come pubblicare su una rivista internazionale, UTET Periodici Scientifici, Milano, 1991.

Zanola MT (a cura di), Terminologie specialistiche e tipologie testuali. Prospettive interlinguistiche, Milano, Università Cattolica 26-27 maggio 2006. Pubblicazioni dell’I.S.U, Università Cattolica, Milano, 2007.

*Andrea A. Conti è laureato in Medicina e Chirurgia, specialista in Medicina Interna, master in Epidemiologia, dottore di ricerca in Fisiopatologia Clinica e dell’Invecchiamento, professore aggregato e ricercatore confermato in Storia della Medicina e Bioetica presso l’Università degli studi di Firenze. Ha competenze specifiche nella storia della medicina e bioetica, nella metodologia della ricerca biomedica, nella epidemiologia clinica, nelle scienze del movimento e nella terminologia tecnico-scientifica. Ha conseguito il diploma di perfezionamento in “terminologie specialistiche e servizi linguistici” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore ed è autore, in collaborazione o come unico autore, di più di 400 contributi scientifici su pubblicazioni nazionali ed internazionali.

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