Già mai non mi [ri]conforto
RINALDO D'AQUINO
Già mai non mi [ri]conforto
né mi voglio ralegrare.
Le navi son giunte a porto
e [or] vogliono colare.
5 Vassene lo più gente
in terra d’oltramare
ed io, lassa dolente,
como deggio fare?
Vassene in altra contrata
10 e no lo mi manda a dire
ed io rimagno ingannata:
tanti sono li sospire
che mi fanno gran guerra
la notte co la dia,
15 né ’n celo ned in terra
non mi par ch’io sia.
Santus, santus, [santus] Deo
che ’n la Vergine venisti,
salva e guarda l’amor meo,
20 poi da me lo dipartisti.
Oit alta potestade
temuta e dotata,
la mia dolze amistade
ti sia racomandata!
25 La croce salva la gente
e me face disvïare,
la croce mi fa dolente
e non mi val Dio pregare.
Oi croce pellegrina,
30 perché m’hai sì distrutta?
Oimè, lassa tapina,
chi ardo e ’ncendo tut[t]a!
Lo ’mperadore con pace
tut[t]o l[o] mondo mantene
35 ed a me[ve] guerra face,
ché m'à tolta la mia spene.
Oit alta potestate
temuta e dottata,
la mia dolze amistate
40 vi sia racomandata!
Quando la croce pigliao,
certo no lo mi pensai,
quelli che tanto m’amao
ed i’llui tanto amai,
45 ch’i’ ne füi bat[t]uta
e messa in pregionia
e in celata tenuta
per la vita mia!
Le navi sono a le colle,
50 - in bonor possan andare -
con elle la mia amistate
e la gente che v’à andare.
[Oi] padre crïatore,
a porto le conduce
55 ché vanno a servidore
de la santa croce.
Però ti prego, Duccetto,
[tu] che sai la pena mia,
che me ne face un sonetto
60 e mandilo in Soria.
Ch’io non posso abentare
[la] notte né [la] dia:
in terra d’oltremare
sta la vita mia!
Parafrasi
Commento
RINALDO D'AQUINO
Si sa ben poco della vita di Rinaldo d’Aquino (Montella, Avellino, 1227/8 - 1279/81): uomo di cultura (magister), gentiluomo dell’imperatore, appartenente alla famiglia di san Tommaso e/o di un altro rimatore siciliano, Jacopo d’Aquino. Di lui ci restano uno o due sonetti e una decina di canzoni, fra cui la più nota, oltre a questa, è Per fin’amore vao sì allegramente, lodata da Dante nel De Vulgari Eloquentia.Scelta, parafrasi, commento e note bio-bibliografiche a cura di Gigi Cavalli