Emigrazione e letteratura
Che peso ha nella nostra letteratura il tema dell’emigrazione e dell’immigrazione? Che cosa portano alla nostra letteratura autori immigrati nel nostro paese che scrivono in italiano? Ci dà una risposta la scrittrice Melania Mazzucco, autrice, tra l’altro, del fortunato romanzo Vita, che le è valso il premio Strega nel 2003. Dopo un periodo di silenzio, non solo sul piano letterario, bensì anche su quello storiografico, negli anni Novanta del secolo scorso sembra essersi risvegliato l’interesse per il fenomeno dell’emigrazione. Pare quasi che, dopo il boom economico degli anni Sessanta, gli italiani abbiano voluto scordare i decenni in cui da ogni parte della penisola famiglie intere preparavano povere valige di cartone per emigrare nei paesi dell’Europa settentrionale o addirittura oltre oceano, nelle Americhe e in Australia. A che si deve questa nuova attenzione per la nostra emigrazione storica, per le sue vicende, per le sue sofferenze e i suoi successi, cui danno voce tanto accurate ricerche d’archivio quanto l’immaginazione dei nostri scrittori? Sembra potersi dire che questa è una via naturale per fare i conti con l’odierna trasformazione dell’Italia da paese di emigranti a paesi di immigrati. Proprio il ritorno sulla nostra storia più o meno recente costituisce uno strumento di grande valore per intendere che cosa sia l’accoglienza, per immaginare come cresceranno e si integreranno le generazioni future di coloro che arrivano oggi, e per cercare di intuire in che modo cambieremo e ci arricchiremo noi, paese di accoglienza di immigranti in cerca di fortuna e di esuli sfuggiti a condizioni politiche oppressive e insostenibili.