Nonne d’Italia in cucina - Trippa alla romana
Il cibo è un concentrato di memoria, salvaguardia di un patrimonio, rappresentazioni simboliche, prisma perfetto attraverso cui osservare e raccontare i mutamenti del mondo. Perchè raccontare una ricetta significa raccontare la storia di chi la racconta.
Come si può raccontare la cucina italiana? Il cibo è un linguaggio, è lo strumento attraverso cui si tramanda una storia, familiare, paesana, collettiva. Donpasta si è fatto invitare a pranzo da venti nonne, una per regione, gente comune di tutta Italia per un viaggio nelle cucine familiari della penisola. Un viaggio in tutte le regioni per parlare di ciò che si è salvato delle cucine popolari, di ricette che ancora oggi rappresentano il pregio e l’orgoglio della cucina italiana nel mondo, grazie alla memoria di queste persone. Ogni incontro una ricetta regionale, come sfondo di una conversazione più ampia che permette di raccontare l’Italia tutta, e capire cosa sia stato conservato dell’immenso patrimonio culinario e cosa rischia di perdersi e del perché si smarriscono.
Lazio - Roma (Quartiere Testaccio)
Mirella Casanica - Attivista politica
Un soffritto di guanciale, sedano, carote e cipolle. Poi è un manuale di storia a svelarsi, di umanità, in questo raccontare che la cucina è un atto di generosità, di solidarietà con il vicino di casa. Così la trippa diventa strumento etico, storico, umano. Ma deve esser buona e saporita, dopo una lunga cottura, finita con una grande manciata di pecorino e mentuccia.
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