Nonne d’Italia in cucina - Zuppa valpellinentze
Il cibo è un concentrato di memoria, salvaguardia di un patrimonio, rappresentazioni simboliche, prisma perfetto attraverso cui osservare e raccontare i mutamenti del mondo. Perchè raccontare una ricetta significa raccontare la storia di chi la racconta.
Come si può raccontare la cucina italiana? Il cibo è un linguaggio, è lo strumento attraverso cui si tramanda una storia, familiare, paesana, collettiva. Donpasta si è fatto invitare a pranzo da venti nonne, una per regione, gente comune di tutta Italia per un viaggio nelle cucine familiari della penisola. Un viaggio in tutte le regioni per parlare di ciò che si è salvato delle cucine popolari, di ricette che ancora oggi rappresentano il pregio e l’orgoglio della cucina italiana nel mondo, grazie alla memoria di queste persone. Ogni incontro una ricetta regionale, come sfondo di una conversazione più ampia che permette di raccontare l’Italia tutta, e capire cosa sia stato conservato dell’immenso patrimonio culinario e cosa rischia di perdersi e del perché si smarriscono.
Val d’Aosta - Aosta
Rosanna Pavano - Psicoterapeuta
Ricetta della Valle del Grande, sorta di lasagna di pane nero, foglie di cavolo e strati di fontina, formaggio di montagna spesso vituperato se considerato come prodotto industriale, ma eccezionale quando prodotto industriale, ma eccezionale quando prodotto nei monti che circondano Aosta. La verza va sbollentata un minuto nell’acqua bollente e poi brasata sino a dorarla in burro per mezz’ora. E’ una zuppa e non una pasta al forno e si cucina con molto brodo di carne. E’ usanza aggiungere cannella e noce moscata, come in ogni terra di passaggio.
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