Patrimoni dell'Unesco - Monumenti paleocristiani di Ravenna
È l’anno 402 D.C. quando l’imperatore Onorio decide di trasferire la capitale dell’Impero romano d’Occidente da Milano a Ravenna per sfuggire alle minacce di Alarico, re dei Visigoti. Quella che era stata fino a quel momento un porto militare e poi commerciale diventa la sede di un Impero. Dopo essere stata per più di settanta anni capitale dell’Impero romano d’Occidente, Ravenna diviene in seguito capitale del Regno degli Ostrogoti per sessanta anni per poi diventare infine capitale dell’Esarcato di Bisanzio per quasi duecento anni. Queste dominazioni portano Ravenna al centro di un articolato intreccio non solo di poteri ma la rendono anche un felice luogo di contaminazioni artistiche e culturali. Tradizione greco-romana, iconografia cristiana e stili orientali si mescolano tra loro producendo opere e monumenti tanto unici quanto preziosi. Nel 1996 i monumenti paleocristiani ravennati sono stati inseriti nella lista dei Patrimoni Unesco in quanto rappresentazione del genio creativo dell’uomo e dimostrazione di un importante interscambio di valori umani, in un lungo arco temporale e all’interno di un’area culturale del mondo.