Italiano - I Promessi Sposi: L'Innominato
Nel cap. XIX, Manzoni introduce questo personaggio partendo dalla descrizione del suo castellaccio e della valle "angusta e uggiosa" che lo circonda. Solo più tardi lo descriverà come un uomo alto, di carnagione scura ed estremamente energico nonostante dimostri più di sessant'anni; dice di non poter svelare il suo nome. Sappiamo, grazie a una lettera privata di Manzoni, che il personaggio s'ispira a un noto criminale vissuto nel Seicento, Francesco Bernardino Visconti. Manzoni lo descrive come un "terribile uomo", "acceso da "un forte spirito di rivolta" contro qualsiasi ordine costituito. Un così temibile personaggio è destinato a cambiare il corso della storia. Lucia, da lui rapita per soddisfare la richiesta di Don Rodrigo, cambierà quest'uomo temibile e crudele per sempre. La grande sofferenza della fanciulla lo scuote, infatti, fino a scatenare in lui un senso di terrore che lo porterà al pentimento. L'Innominato passa una notte di grande turbamento. Arriva l'alba che diventa un giorno di rinascita. L'Innominato si reca dal cardinale Federigo Borromeo che ricorda al bandito che entrambi sono solo poveri uomini rispetto alla potenza salvifica di Cristo e lo spinge al pentimento e alla conversione. Borromeo lo conforta parlando della possibilità che ogni uomo ha di essere perdonato praticando opere di carità. Effettivamente, da allora l'Innominato aiutererà tutti i personaggi della storia verso la felice conclusione della vicenda.
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