Il maggio del peccato
VOCI DI R-ESISTENZA
Voci di R-esistenza è un viaggio storico-emotivo in cui viene ripercorsa l’Italia, da Sud a Nord, dopo settant’anni dalla fine della Seconda Guerra mondiale. La storia orale si interseca con la letteratura, il teatro di narrazione incontra il cinema, generi e stili si contaminano tra loro: in scena viene portato il dramma dell’uomo turbato dal peso degli eventi della Storia. La lancetta dell’orologio torna indietro per ascoltare il pensiero e il respiro, ora affannoso ora apatico, di uomini e donne testimoni di atti di ferocia collettivi e individuali. Il viaggio storico-emotivo, suddiviso in quattro tappe distinte, si trasforma in un viaggio nella memoria, dove la memoria resiste opponendosi all’oblio e al pericolo del presente permanente.
Il maggio del peccato
Nel maggio del 1944, durante l’avanzata degli Alleati, in Ciociaria le truppe coloniali francesi si macchiarono di un orrendo crimine di guerra: gli stupri di migliaia di donne italiane. I goumiers del Corpo di Spedizione Francese in Italia (CEF), agli ordini del generale Alphonse Juin, sfondarono per primi i capisaldi della Linea Gustav, consentendo agli Alleati di avanzare fino alla successiva linea di difesa predisposta dai tedeschi (Linea Adolf Hitler) ma, una volta superata la linea nazifascista, proseguirono la loro marcia verso i Monti Aurunci scatenandosi contro la popolazione italiana. Migliaia di donne, tra gli 8 e gli 85 anni, vennero stuprate, torturate e, in diversi casi, uccise. Stessa sorte spettò a diverse centinaia di uomini. A Esperia, il parroco, don Alberto Terilli, cercò di fermare i goumiers: fu legato e violentato. Morì dopo due anni, per le conseguenze degli abusi. Gli ufficiali francesi, che avrebbero dovuto tenere a freno i soldati, chiusero gli occhi, per timore, convenienza o complicità. A denunciare all’opinione pubblica quanto accadde in Ciociaria fu Alberto Moravia. Ne la Ciociara (1957) raccontò quello che nessuno allora voleva sentire. Il film di Vittorio De Sica, poi, tratto dall’omonimo romanzo e interpretato da Sophia Loren, vinse nel 1962 il premio Oscar.
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