Arcata

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arcata


s. f. [der. di arco]. – 1. In architettura, struttura ad arco o a volta cilindrica e lo spazio che essa determina; anche, organismo architettonico (portico, ponte, acquedotto, ecc.) formato dalla successione di più archi. 2. In anatomia, denominazione di qualsiasi formazione anatomica disposta ad arco: a. mascellare, a. costale; a. palmare, il tronco arterioso derivante dall’unione dell’arteria ulnare con un ramo dell’arteria radiale. Per le a. branchiali in embriologia, v. branchiale. 3. ant. Tiro d’arco, traiettoria descritta dalla freccia scagliata con l’arco, e la distanza equivalente a un tiro d’arco: Vengon innanzi a gli altri i due campioni Più d’un’a. (Berni). Più tardi il termine fu riferito anche ai proiettili: tiro in a., ottenuto dando al pezzo d’artiglieria il massimo grado di elevazione. Furono in uso anche le locuz. fig. tirare, saettare in a., far domande indirette e insidiose (oggi, non com., con lo stesso senso, tirare delle a. a uno). 4. In musica, attacco ed eventuale proseguimento del suono (per una o più note) per mezzo dell’arco mosso sulle corde d’uno strumento (violino, viola, violoncello, e sim.) in una data direzione (ascendente, cioè, o discendente): a. lunga, corta, energica, sostenuta. ◆ Dim. arcatèlla (v.).

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