Avviṡare¹

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avvisare1


avviṡare1 v. tr. e intr. [der. di avviso1; cfr. il fr. aviser]. – 1. tr. Dare avviso, rendere consapevole di qualche cosa, informare: ti avviso che è scaduto il termine; un’altra volta avvisami, quando esci; l’altoparlante avvisò i viaggiatori che il treno stava arrivando; il cadere delle foglie ci avvisava che l’autunno era giunto. Anche, mettere sull’avviso, dare un avvertimento: ti avviso per il tuo bene; lo avvisai di stare in guardia; vi avviso che qui non si può fumare. 2. intr. (aus. avere), ant. a. Esser di parere, credere, reputare: Se per veder la sua ombra restaro, Com’io avviso, assai è lor risposto (Dante). b. Proporsi, divisare (in questo sign. per lo più con la particella pron.): s’avvisò con una sottile beffa levarlo da questo chiamare della notte (Sacchetti). 3. intr. (aus. avere) Provvedere a qualche cosa, prendere in considerazione: a. ai mezzi più opportuni, a. a un provvedimento, e sim.: il procuratore Giorgio Pisani avea gridato che si avvisasse ai cambiamenti necessari negli ordini repubblicani (I. Nievo). L’uso, del resto raro, del verbo con questa accezione è un francesismo (aviser à quelque chose). ◆ Part. pass. avviṡato, com., con valore verbale, nelle frasi: uomo avvisato, mezzo salvato; fare, rendere avvisato, mettere sull’avviso. Per l’uso come agg., v. avvisato.

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