Bue

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bue


s. m. [lat. bōs bŏvis: v. bove] (pl. buòi). – 1. a. Lo stesso che bove, il maschio castrato dei bovini domestici: carne di b.; b. macellato di fresco; lavorare come un b., lavorare sodo, senza riposo. b. Modi prov. e fig.: mettere il carro innanzi ai buoi, fare prima quel che va fatto dopo (v. carro); chiudere la stalla quando sono scappati i buoi, portare un rimedio quando non giova più; prov., moglie e buoi dei paesi tuoi, per raccomandare il matrimonio con persone del proprio ambiente; non aver mai visto corna ai buoi, di chi si meraviglia di tutto. 2. fig. Uomo di mente ottusa, ignorante; un gran b.; pezzo di b.!; testa di b.!; dare, toccare, buscarsi del b., cioè il titolo di bue per qualche sciocchezza fatta; b. muto, epiteto dato per dispregio a s. Tommaso d’Aquino in gioventù, perché pareva poco sveglio d’ingegno; fare il b., fare l’imbecille o fingersi tale; b. d’oro, uomo ignorante assai ricco (allusione al vitello d’oro della Bibbia). 3. Nome di altri bovini: b. delle giungle (Bos gaurus), il gaur indiano; b. muschiato (Ovibos moschatus), bovide della Groenlandia e delle regioni artiche dell’America: ha muso peloso, coda rudimentale, corna lunghe, ed è rivestito da un folto pelo scuro che arriva fino ai piedi; b. delle torbiere (Bos brachyceros), bovide fossile del periodo pleistocenico, considerato uno dei capostipiti delle forme moderne; b. primigenio (Bos taurus, o Bos primigenius), progenitore del bue domestico europeo. 4. B. marino: mammifero acquatico dell’ordine dei sirenî, noto anche col nome di dugongo. ◆ Solo nel senso fig. lo spreg. büàccio (persona molto ottusa di mente), col dim. buacciòlo.