Campanèllo

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campanello


campanèllo s. m. [dim. di campana1]. – 1. a. Piccolo strumento a forma di campana che si suona agitandolo, o tirando una cordicella: il c. della messa, del presidente del tribunale; arrivati alla porta, il conduttore tirò il c. (Manzoni); comandare, essere servito a suon di c., subito e senza indugio. b. Al plur., campanelli, strumento musicale formato da una tastiera che agisce su una serie di campanelli accordati cromaticamente; è detto anche carillon e, con parola ted., Glockenspiel. Un tipo più recente è costituito da una serie di sbarre di ferro sistemate su due ordini come i tasti bianchi e neri del pianoforte, che vengono percosse con due mazzuoli. 2. a. C. elettrico, apparecchio di segnalazione composto di una campana metallica sulla quale un martelletto mosso da uno o più elettromagneti batte dei rapidi colpi. b. C. d’allarme, quello predisposto per segnalare un grave pericolo in stabilimenti industriali, in banche e impianti varî; frequente in senso fig., fatto che costituisca un avvertimento di possibili complicazioni, anche di un male fisico, o che sia sintomo di una prossima crisi, di un aggravamento della situazione. c. Sistema di suoneria usato dal mossiere delle gare di trotto per dare il segnale della partenza. 3. Taglio di carne, nel quarto posteriore del bove macellato, detto anche pesce, muscolo o muscolo posteriore, piccione. ◆ Dim. campanellino (v.), campanellétto; spreg. campanellùccio; pegg. campanellàccio.

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