Cérchio

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cerchio


cérchio (ant. cérco) s. m. [lat. cĭrcŭlus; la forma cerco è il lat. cĭrcus]. – 1. La superficie piana racchiusa da una circonferenza, luogo dei punti del piano aventi distanza minore o uguale di un assegnato valore (raggio) da un determinato punto detto centro: il diametro del c.; trovare l’area o la superficie del c.; spesso, anche se impropriam., la circonferenza stessa: tracciare un c. col compasso, descrivere un mezzo cerchio. Quadratura del c., antichissimo problema di geometria, consistente nel costruire con soli riga e compasso un quadrato di area pari a quella di un cerchio di dato raggio; soltanto nel 1822 fu dimostrato (F. Lindeman) che il problema è irresolubile in tali termini elementari. Per estens., nel linguaggio tecn. e scient., con riferimento a strumenti astronomici e topografici, c. graduato, corona circolare o disco metallico o di vetro, su cui sono incise le graduazioni angolari dell’angolo giro, variamente suddivise e numerate; c. fantasma, nelle bussole giroscopiche, cerchio solidale con la rosa o asservito ad essa; c. verticale (o zenitale), cerchio graduato per la misurazione di angoli zenitali o di altezza sull’orizzonte; cerchi distanziometrici, in un indicatore per radar di tipo panoramico, circonferenze concentriche, che appaiono sullo schermo del tubo indicatore e che individuano punti a uguale distanza dall’antenna. In astronomia, c. (più propriam. circolo) massimo e c. minore o minimo, le sezioni di una superficie sferica, e in partic. della sfera terrestre e della volta celeste, con un piano passante o no, rispettivamente, per il suo centro; c. (o circolo) orario di un astro, cerchio massimo della sfera celeste passante per esso e per i poli celesti; per il c. o circolo verticale (o anche assol. verticale s. m.), v. verticale, n. 3 b. 2. a. Striscia di metallo o di legno, curvata a circolo, con cui si stringono le doghe di botti, barili, tini e sim. per tenerle unite, o si fasciano ruote, colonne, ecc., o si rinforzano altri oggetti; dare un colpo al c. e uno alla botte, modo prov., dare, fra due contendenti, un po’ di ragione e un po’ di torto all’uno e all’altro, in modo da non scontentare nessuno. b. Oggetto simile, per lo più di legno, che i ragazzi fanno correre percuotendolo e guidandolo con una bacchetta (è gioco oggi desueto): giocare al c., col cerchio. Usato anche come attrezzo da ginnastica spec. femminile. c. C. della ruota, la parte periferica di legno o di metallo a cui sono fissati i raggi. d. Termine generico per indicare anelli, orecchini, braccialetti, ghirlande: udimmo il tintinnio dei c. d’argento alle caviglie (D’Annunzio); Tessendo al capo un c. agil di fiori (Carducci); o ciascuno di quei grandi anelli di giunco con cui un tempo le donne tenevano larga la sottana, e la crinolina stessa o il guardinfante. e. C. di perline, corona di piccoli punti disposti lungo l’orlo della moneta (ve ne può essere un secondo che racchiude il tipo, posto quindi tra il tipo e la leggenda). 3. Strumento astronomico o geodetico caratterizzato dalla presenza di un cerchio graduato con grande precisione, come, per es., il c. meridiano, cannocchiale astronomico destinato specificamente alla misurazione dell’istante e dell’altezza del passaggio di astri al meridiano locale, per il qual fine è provvisto di un cerchio verticale finemente graduato e di particolari dispositivi cronometrici e per leggere con grande accuratezza la misura sul cerchio graduato. 4. estens. a. Qualsiasi cosa che abbia forma circolare o aspetto di cerchio, o che racchiuda cingendo qualche altra cosa; insieme di cose o di persone disposte in tondo: un c. di persone, di gente; c. di monti, di colline, di mura (più com. cerchia); Giù dal c. dell’alpi frattanto Lo straniero gli sguardi rivolve (Manzoni); c. di luce, d’ombra, di vapori; La città dall’arborato c. (D’Annunzio), Lucca, con la sua cinta di mura alberata; c. magico, cerchio tracciato in terra a scopo magico in alcune pratiche di evocazione e in negromanzia; c. della Luna, alone, e con questo senso nel prov. c. vicino, acqua lontana, c. lontano, acqua vicina; fig., il c. dei sospetti si andava sempre più restringendo intorno a lui; avere, sentirsi un c. intorno alla testa, un senso di dolore e di pesantezza, come forma di cefalalgia. b. In Dante, ciascuno dei ripiani circolari in cui è distinta la voragine dell’inferno, restringentisi a mano a mano che si scende. c. Locuzioni: a cerchio, in forma di cerchio: piegato, ritorto a c.; in cerchio, in giro, in tondo: mettere, disporre, sedere, ballare, muoversi in c.; fare cerchio, di più persone, disporsi in giro in modo da formare un cerchio; fare c. intorno a qualcuno o fargli c., disporglisi intorno per ascoltarlo o altro. 5. Foruncolo che nasce nell’unghia dei cavalli. 6. C. (o giro) della morte, acrobazia che viene eseguita da motociclisti sopra una pista cilindrica; anche la figura di acrobazia aerea detta propriam. gran volta. ◆ Dim. cerchiétto (v.), cerchièllo (v.), cerchiolino; accr. cerchióne (v.).

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