Combinaguai

Neologismi (2008)

combinaguai


s. m. e f. inv. (scherz.) Chi provoca danni e fastidi, chi ne fa di tutti i colori. ◆ Di fatto, [Claudio] Petruccioli sciolse la Fgci: il che non gli fu mai perdonato da molti ortodossi. La sua fama di combinaguai nacque nel Pci proprio in quel periodo, e sembrò confermarsi quando, divenuto segretario del Pci aquilano, si ritrovò con la federazione bruciata per aver sostenuto la scelta di Pesaro capoluogo. (Fabrizio Rondolino, Stampa, 31 luglio 2005, p. 6, Interno) • Guarda guarda, questa Amy Winehouse. La sua voce fa venire la pelle d’oca, e il suo nome lo trovi nelle top ten e nei registri di tribunali e polizia. Adesso è uccel di bosco, ma ogni giorno può succederle di tutto. È una combinaguai. (Christian Galimberti, Manifesto, 28 ottobre 2007, p. 13, Visioni) • Il capo, nientemeno che Edoardo Maria Gastone di Vivara, quindicesimo Principe di Sansereno, ha solo otto anni e come tutti i capi che si rispettano, è nato per comandare. Ma essendo un nobile moderno e democratico, la sua famigerata Banda dei Leoni ospita anche bambini popolani. […] Nell’allegra combriccola di combinaguai [...] non poteva mancare un dotto e occhialuto personaggio, Farfariello, ultimo di quindici fratelli, con vestito nero da prete. (N. M., Repubblica, 11 aprile 2008, Napoli, p. XI).

Composto dal v. tr. combinare e dal s. m. guaio.

Già attestato nella Repubblica del 15 agosto 1993, p. 17, Spettacoli (Cristina Caccia).

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