Conclùdere

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concludere


conclùdere (meno com. conchiùdere) v. tr. [dal lat. concludĕre, comp. di con- e cludĕre per claudĕre «chiudere»] (pass. rem. io concluṡi o conchiuṡi, tu concludésti o conchiudésti, ecc.; part. pass. concluṡo o conchiuṡo). – 1. a. Terminare, portare a compimento: c. le trattative; c. un ciclo di conferenze; e come intr. pron., aver termine, o avere una determinata conclusione: il congresso si è concluso ieri con una relazione sui disturbi dell’apprendimento; la vertenza si è conclusa in modo onorevole per tutti e due gli avversarî. b. Fare, effettuare qualche cosa dopo aver compiuto tutti i preliminari necessarî: c. un trattato, una tregua, un’alleanza, una pace, un matrimonio; abbiamo finalmente concluso l’affare. c. Dare effetto, tradurre in realtà: il Mosca Lamberti disse, che chi pensava cose assai, non ne conchiudeva mai alcuna (Machiavelli). Con senso più generico, e con complemento costituito di solito da un pronome di valore neutro, operare in modo utile: con le chiacchiere si conclude assai poco; non ho concluso nulla di buono in tutta la giornata. 2. a. Chiudere, terminare, spec. un discorso, uno scritto: concludeva il suo articolo formulando la speranza di solleciti provvedimenti; Qui la donzella il suo parlar conchiuse (Ariosto). b. Terminare traendo le conseguenze logiche di ragionamenti o affermazioni precedenti: l’avvocato concluse l’arringa chiedendo la piena assoluzione dell’imputato. Frequente in usi assol. (o seguito da prop. subordinata): ha concluso col darmi ragione; più in partic., riepilogare, tirare le somme di un ragionamento: cerchiamo di c.; dunque, concludendo, mi pare che tu avresti molto da guadagnare; stabilire, dichiarare dopo una discussione o dopo matura riflessione: vista la sua reazione, concluse di aver esagerato; i parenti avevano conchiuso che era un ragazzo di talento (Verga); avere forza di provare, di dimostrare ciò che ci si era proposto: sono argomenti che non concludono; è un discorso che finora conclude poco; e con riferimento a persona che fa discorsi vuoti, senza costrutto: parla, parla, ma non conclude. 3. letter. Con sign. più prossimo a quello etimologico (e per lo più nella forma conchiudere), racchiudere, comprendere: in poche sue parole si conchiude infinito senno (Fra Bartolomeo); o raccogliere, riassumere: Se quanto infino a qui di lei si dice Fosse conchiuso tutto in una loda (Dante). ◆ Delle due forme di part. pass., concluṡo e conchiuṡo, è più usata la prima, spec. con riferimento ad accordi, patti, dibattiti e sim.: l’affare si può dire già concluso; conclusa la tregua, cessarono le ostilità; nelle accezioni (letter. e poet.) di racchiuso, serrato, oppure chiuso in sé, sono invece in uso entrambe le forme.