Conóscere

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conoscere


conóscere (ant. cognóscere) v. tr. [lat. cognoscĕre, comp. di co- e (g)noscĕre «conoscere»] (io conósco, tu conósci, ecc.; pass. rem. conóbbi, conoscésti, ecc.; part. pass. conosciuto). – Nel significato più ampio e filosofico, apprendere e ritenere nella mente una nozione. Nell’uso ha però un più concreto valore semantico, e può indicare i varî gradi della conoscenza, dall’iniziale percezione dell’esistenza di una cosa alla cognizione piena del suo essere, dei suoi modi e qualità. 1. Essere in grado d’intendere; per lo più con uso assol.: il bambino è già in età di c.; è entrato in agonia e non conosce più. 2. a. Avere notizia di una cosa, sapere cioè che essa esiste: si conoscono molte specie di pietre preziose; non conosco altre vie d’uscita; o sapere quale essa sia: c. la verità, le cause di un fatto, i proprî doveri, il presente, il passato, il futuro; c. il significato di un vocabolo; conosco il suo carattere, il suo modo di pensare, la sua calligrafia; del triangolo dato si conosce solo il lato maggiore; non si conosce ancora l’entità del danno; vorrei c. i motivi del suo rifiuto; ho già conosciuto i particolari della disgrazia; domani si conosceranno i nomi dei vincitori. b. Avere cognizione esatta e precisa di una cosa: c. l’arte, il mestiere, una lingua, una scienza, la storia antica, la matematica, il gioco degli scacchi; conosco già la questione; conosco questa commedia, quel romanzo; conosci bene la strada? 3. a. Avere conosciuto, aver provato una cosa, averne fatto esperienza: è gente che ha conosciuto la fame, la prigione; ho conosciuto anch’io il dolore, la solitudine, l’angoscia dell’attesa; una nazione che ha conosciuto periodi di grande splendore; fig., non ha mai conosciuto l’amore, non è stato mai innamorato (innamorata), o non è mai stato amato (amata). b. Sapere per prova diretta le qualità, i modi di essere di una cosa: conosco bene il sapore di quella medicina; fig., c. il mondo, avere esperienza degli uomini; è una regione in cui non si conosce l’inverno. c. Con senso più concr., avere pratica, soprattutto di meccanismi, di animali: conosco poco la motocicletta e non mi fido di guidarla; è pericoloso montare un cavallo che non si conosce bene. 4. a. Discernere, saper distinguere: c. il vero dal falso, il buono dal cattivo; la mia bambina conosce già i colori, le lettere dell’alfabeto. b. Riconoscere: nelle disgrazie si conoscono i veri amici; si conosce facilmente lo stile di Leonardo; io i vini li conosco al sapore; c. per, riconoscere come: s’incontravano sulla via mendichi laceri e macilenti invecchiati nel mestiere, fra i quali molti si conoscevano per forestieri (Manzoni). Proverbî: al paragone si conosce l’oro; la volpe si conosce alla coda; è un gran medico chi conosce il suo male. c. Ravvisare: l’ho conosciuto dalla voce; lo conoscerai facilmente alla foggia del vestito; il cane conosce il padrone; ti conosco, mascherina!, frase rivolta spesso scherz. anche a chi non è mascherato (in tal caso in senso fig.: conosco bene il tuo carattere o sim.). d. Raro o poet., vedere, scorgere: di lontano Conobbi il tremolar de la marina (Dante). 5. Riferito a persona: a. Sapere chi sia, quale sia il suo nome, il suo aspetto: lo conosco di vista, dalle fotografie, dai giornali, per (o di) fama, per lettera; c. di persona, c. appena, superficialmente, alla lontana, di saluto; ci siamo conosciuti per caso; si conobbero in treno; e anche la vita, l’indole, il carattere, la capacità: lo conosco bene, a fondo, intimamente; conosco i miei studenti, i miei dipendenti; c. i proprî polli, scherz., sapere con chi si ha da fare e sapersi regolare in conformità; ora ti conosco!; non lo conosco, non l’ho mai visto (oppure: non l’ho mai sentito nominare); nel rifl., conoscersi, essere cosciente del proprio carattere, dell’indole propria: io mi conosco, e so che a un suo sgarbo reagirei violentemente; conosci te stesso, traduz. del detto greco γνῶϑι σαυτόν, noto anche nella forma latina nosce te ipsum (v.). Con accezioni partic.: conosci un buon medico, un bravo meccanico? e sim., sai se c’è ..., sapresti indicarmi ...?; c. il colpevole, l’autore di un quadro, il direttore di un giornale, ecc., sapere chi sia, come si chiami. b. Essere in relazione, avere familiarità: conosco bene il farmacista; ci conosciamo da bambini. c. Con riferimento a un autore, a un periodo storico, artistico, ecc., averne una nozione diretta più o meno profonda: conosci Goethe?; possibile che tu non conosca Pirandello?; nessuno conosce meglio di lui i musicisti del ’700. d. Far c. qualcuno, presentarlo: mi ha fatto c. suo fratello; avrei piacere di conoscerlo, di essergli presentato (nelle presentazioni anche: molto lieto di conoscerla; felicissimo d’averla conosciuta); darsi a c., farsi c., dichiarare le proprie generalità; con altro senso, farsi c., acquistare fama, reputazione; c. qualcuno per ..., giudicarlo, ritenerlo: lo conosco per un galantuomo; tutti lo conoscono per un bugiardo; farsi c. per ..., mostrare coi fatti la propria natura, le proprie qualità: si è fatto c. per un vero impostore. e. ant. Con accezione partic., avere o avere avuto rappori sessuali: è una fanciulla, non ha ancora conosciuto l’uomo (è cioè vergine); c. una donna, avere avuto con lei, o anche avere per la prima volta, un rapporto sessuale; in questo sign., il verbo è di uso frequente nella Bibbia (Genesi, 4, 1, 17, 25; 19, 8; ecc.) e anche nel Vangelo (Luca 1,34, Matteo 1,25). 6. ant. Seguìto da prop. oggettiva o interrogativa, comprendere, capire, avere coscienza (ma più com., in questo sign., riconoscere): conosco di essermi ingannato; il primo passo al far bene è di c. di aver fatto male (Berchet); conosco quanto mi ero illuso. 7. Preceduto dalla negazione, acquista varî sign.: ammettere, accettare: non conosco padroni; non conosce (i) mezzi termini; non vuol c. ragioni; in affari non si conoscono amici; avere, essere capace di provare (un sentimento): non conosce pietà, misericordia, gratitudine; concedersi: non c. riposo, tregua, soste; spesso indica privazione, mancanza assoluta: non aveva mai conosciuto un po’ d’affetto; le sue labbra non conoscevano il sorriso. In partic.: non c. altro che il gioco, i divertimenti, lo studio e sim., non avere altra passione che quella; non conosco altri che voi, considero voi i soli responsabili, non voglio trattare con altri che con voi. 8. intr. (aus. avere) Nel linguaggio forense, c. di una causa, di una controversia e sim., esaminarla e pronunciare il giudizio. 9. Nel rifl. (poco usato), con compl. predicativo o altra espressione equivalente, riconoscersi, dichiararsi: mi conosco dalla parte del torto; si conobbe obbligato; si è conosciuto colpevole. ◆ Part. pass. conosciuto, anche come agg. (v. la voce).

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